Genova. Dopo anni di attesa, varianti progettuali, battute d’arresto nei lavori, dovuti anche a pandemie ed extra costi (lievitati da 4 a 7 milioni), la piscina Mameli di Voltri è pronta a rinascere. Dalla passeggiata a mare Alberto Bruzzone si intravede già come sarà l’impianto del ponente, una grande vetrata sulla spiaggia: la versione “futuristica” di quella che era la storica Mameli, costruita nel 1954 e chiusa nel 2013. Ancora non c’è una data per la riapertura, né per la fine lavori (prevista inizialmente nel 2022, rimandata alla fine dello scorso anno ma ancora in ritardo).
A dicembre 2023 il Comune di Genova però ha pubblicato un avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse da parte dei soggetti che interessati a prendere in gestione la piscina. Bene, a farsi avanti sono state sette società. Top secret i nomi ma si tratterebbe in gran parte di realtà sportive già attive sul territorio.
L’avviso per le manifestazioni di interesse, tuttavia, non era la gara ma una sorta di indagine esplorativa per procedere con la gara vera e propria la cui procedura sarà aperta a breve. La concessione, si legge nella determinazione dirigenziale, sarà legata a un affidamento di sei anni e sei mesi. Alla futura società di gestione non solo l’impianto ma anche la porzione di litorale antistante la piscina (una volta che sarà acquisito dall’Autorità portale) sotto forma di spiaggia libera attrezzata.
La struttura sarà assegnata al proponente che avrà presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo e verrà aggiudicata anche in presenza di una sola offerta.
Il complesso sportivo è composto da un immobile di 1900 metri quadri, che comprende una vasca da 25-33 metri (modulabile attraverso un ponte mobile) omologabile per competizioni nazionali di nuoto e pallanuoto fino alla serie A1. Gli spalti sono in grado di ospitare 199 spettatori (di cui 7 posti riservati a persone con disabilità). Nello stesso immobile sono presenti locali adibiti a spogliatoi e servizi, maschili e femminili e per disabili, oltre a un locale di 65 metri quadri che potrà diventare un bar.
L’impianto sarà concesso nello stato in cui si trova. E’ richiesto al concessionario di provvedere all’acquisto e posa in opera delle attrezzature, del costo stimato di circa 110mila euro (+Iva) necessarie per l’omologazione Coni, ad esempio pareti divisorie degli spogliatoi, cabine a rotazione, armadi, 192 seggiolini numerati per tribuna est, phon e asciugamani e bancone/desk accettazione.
Resta a cura del concessionario anche l’approvvigionamento delle attrezzature da pallanuoto. È richiesto altresì al concessionario di predisporre progetti per l’automazione del ponte mobile a servizio dell’impianto e per la realizzazione di una tribuna mobile di 100 posti atta a portare la capienza a 299 spettatori, eseguendo i lavori previsti in tali progetti. Il valore della concessione è di tre milioni di euro e la base d’asta per il canone annuale è fissata in 10.755 euro.