Mobilitazione

“Contro la guerra e contro le armi”, la manifestazione per la Palestina blocca i varchi del porto fotogallery

Il presidio in occasione dello sciopero generale nazionale indetto dai Si Cobas

Manifestazione SiCobas contro la  guerra varchi portuali

Aggiornamento ore 12.45 – Il blocco a varco Etiopia è stato rimosso e la circolazione su Lungomare Canepa ripristinata

Aggiornamento ore 9.30 – La manifestazione ha raggiunto Lungomare Canepa per portare il proprio presidio davanti a varco Etiopia, di fatto bloccando la circolazione in entrambi i sensi di marcia.

Genova. “Bloccare le merci è uno dei modi che abbiamo per provare a bloccare le guerre che subiscono popoli e lavoratori”. Questa una delle motivazioni alla base della manifestazione che questa mattina ha preso il via da piazza Barabino a Sampierdarena dando vita ad un corteo che ha attraversato il quartiere per giungere presso i varchi portuali di San Benigno.

E’ lo sciopero generale lanciato dai Si Cobas, che si inserisce in una serie di mobilitazioni a livello nazionale di protesta essenzialmente contro lo sforzo bellico europeo in Ucraina, in supporto al popolo palestinese ancora una volta sotto le bombe dell’esercito israeliano, per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro e maggiori salari. L’agitazione ha interessato diversi settori, dai trasporti alla scuola, dagli uffici pubblici al comparto industriale e della logistica. L’adesione, in attesa di dati complessivi, sembra essere corposa, con diverse scuole chiuse questa mattina anche a Genova.

“Siamo qua perchè crediamo ce ci sia un allarmante allargamento delle dinamiche di guerra e un preoccupante riarmo diffuso. I lavoratori non vogliono subire tutto ciò – spiega Martino Puppo responsabile Si Cobas – e oggi siamo qua per provare a fermare e bloccare la logistica della guerra che iniziano anche dal nostro porto come la lotta dei portuali ci ha insegnato. Solo oggi in porto sono previste le lavorazioni per tre navi della Zim che transiteranno nel porto di Genova”.

Quasi 200 persone hanno quindi sfidato il brutto tempo per portare avanti una protesta oramai diffusa a livello nazionale sia in sostegno al popolo palestinese sia per denunciare la partecipazione del nostro paese “all’industria guerra”. Dopo il presidio a San Benigno, quindi, il corteo riprenderà la sua strada verso Lungomare Canepa, in direzione di varco Etiopia.

 

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