Cristiano Piccini è il difensore scelto dalla Sampdoria per dare solidità e impermeabilità alla difesa. Classe 1992, è crescito nelle giovanili della Fiorentina per poi vestire le maglie di Carrarese, Spezia e Livorno. In seguito, esperienze in Portogallo (Sporting Lisbona), Spagna (Valencia) e Serbia (Stella Rossa). L’ultima esperienza è stata con il Magdeburgo, in seconda serie tedesca. Nel 2020/21 una brevissima parentesi con l’Atalanta. In carriera qualche infortunio di troppo, ma nel palmarès un campionato serbo con la Stella Rossa e la Coppa di Spagna con il Valencia.
“Ho lasciato l’Italia da giovanissimo e ho giocato in tanti campionati europei – afferma il fiorentino ai microfoni del club -. Avevo voglia di rientrare e, non appena ho saputo dell’interesse della Samp, ho fatto di tutto per far sì che la trattativa si concretizzasse. Non vedo l’ora di mettere la mia esperienza a disposizione dei compagni e del mister, sarà un onore essere allenati da un campione come lui”.
Destino. A Genova arriva con dieci anni di ritardo rispetto all’interessamento di Mihajlovic che dopo averlo fatto esordire giovanissimo nella sua Firenze nel 2010, avrebbe voluto portarlo al Doria già nel 2014. “A Sinisa sarò sempre grato, la mia carriera è partita grazie a lui – prosegue Piccini -. Nel mio percorso ho incontrato diversi ex blucerchiati che mi hanno raccontato dell’importanza di questa maglia e tra i vari segni del destino c’è il mio esordio in Nazionale con l’Ucraina, avvenuto proprio al “Ferraris” con Roberto Mancini allenatore e la rifinitura svolta a Bogliasco. Ora sono pronto a fare la mia parte per risalire la classifica insieme ai miei compagni e ai tifosi che in ogni partita continueranno a sostenerci”.