Genova. Nei giorni dell’ennesimo “grande assalto”, il ponte del 2 giugno, con località come le Cinque Terre o Portofino, alle prese con misure straordinarie per gestire le folle di visitatori, nello spazio incontri del salone Slow Fish – al porto antico di Genova – il 1 giugno, alle 12.30, si parlerà delle “Opportunità per il turismo costiero in Italia”.
Il “mare d’inverno”, ad esempio, ma anche ciò che – estate compresa – sta al di là delle file di ombrelloni. Per unire sostenibilità, cultura della conoscenza, scambio con il territorio e i suoi produttori, con un modello di turismo consapevole che potrebbe calzare a pennello a una meta come la Liguria, strutturalmente poco adatta a sopportare il turismo di massa come quello delle crociere, ad esempio.
“Il turismo costiero non è solo quello delle spiagge e non è solo quello dei mesi estivi – si legge nella scheda di presentazione dell’incontro del primo giugno – esistono altre prospettive ed esistono soprattutto scenari in continua evoluzione che occorre conoscere per progettare gli investimenti futuri“.
Nel corso di questa tavola rotonda si incontreranno la visione di Slow Food, le strategie della Regione Liguria e i servizi alle imprese proposti da UniCredit con il programma Made4Italy. Gli interventi saranno quelli di Giacomo Miola, vicepresidente Slow Food Italia, Simona Olivadese, referente Turismo UniCredit, Pier Giorgio Grigoli, Area Manager Retail Liguria UniCredit e Augusto Sartori, assessore al Turismo della Regione Liguria.
L’incontro è a partecipazione libera e gratuita nello spazio incontri Slow Fish dell’area Mandraccio, al porto antico. Qui si terranno anche altre tavole rotonde dedicate al turismo e in particolare alla presentazione di mete che stanno provando a ricalibrare la propria offerta nell’ottica della sostenibilità e dell’approfondimento.
Sempre il 1 giugno ma alle 18.30 si parlerà dell’area del Sulcis Iglesiente, in Sardegna, un’area costiera la cui attività antropica (miniere) ha inciso fortemente sull’identità. Un tratto di mare tra i più spettacolari della regione, con ritrovamenti incredibili come la grotta di Santa Barbara a Iglesias. Tra le attività produttive, da un lato poche e dedicate tecniche di pesca come la mattanza del tonno e il conseguente sviluppo di tecniche di conservazione del pesce dovute alla presenza di antiche saline. Dall’altro la tradizione pastorale a ridosso del mare, che rappresenta oggi un patrimonio ambientale e culturale enorme, perlopiù sconosciuto ai turisti.
Il 2 giugno alle 17.30 si parlerà invece del Carso, la landa che si getta in quello specchio d’acqua più a nord, ai confini dell’Italia, ha dato vita e sviluppo al territorio del Carso principalmente attraverso la pastorizia e la pesca. Oggi, sul tratto di costa e montagna sovrastanti l’nell’Area marina protetta di Miramare istituita nel 1986, vivono ancora famiglie che portano avanti tecniche produttive e di pesca antiche, oltre a praticare l’agricoltura e la viticoltura, offrendo ospitalità e raccontando di una straordinaria biodiversità.
Appuntamento il 4 giugno alle 16, sempre nell’area incontri Slow Fish in piazzale Mandraccio, invece per parlare dell’area marina protetta di Torre Guaceto, nell’alto Salento, non solo mare e spiagge da favola ma anche cultura del gusto e della produzione con tre Presìdi Slow Food del territorio: il pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto, l’extravergine da olivi secolari e la piccola pesca. In questo contesto, la comunità degli operatori di Slow Food Travel contribuisce a preservare questo ecosistema caratterizzato da piccola produzione agricola, pesca artigianale e una ricettività turistica a misura d’uomo.
Organizzato da Slow Food e Regione Liguria con il patrocinio della Città di Genova, Slow Fish 2023 è a Porto Antico, Genova, dall’1 al 4 giugno. Il tema di quest’anno, declinato in stand, mercati, incontri, spazi food, laboratori, mostre e attività, è Coast to Coast.