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Superbonus, Meloni: “È costato 2mila euro a ogni italiano, ora evitare il tracollo delle aziende”

Il Governo convoca sindacati e imprese a Roma

giorgia meloni

Roma. “A ogni italiano il Superbonus è costato 2mila euro. Quando spende lo stato non è nulla gratis”. Così la premier Giorgia Meloni difende la decisione del Consiglio dei ministri che ha bloccato lo sconto in fattura e la cessione dei crediti legati ai bonus edilizi. Il 110%, ha detto la presidente, ha generato crediti d’imposta per 105 miliardi di euro: “La situazione è diventata fuori controllo. Ora dobbiamo cercare soluzioni per evitare il tracollo di migliaia di aziende“, ma anche “difendere il bilancio pubblico”, visto che sul Superbonus “ci sono state moltissime truffe, circa 9 miliardi di euro”.

“Convocheremo tutte le associazioni per chiedere come possiamo aiutarle e per mettere tutto su un binario sensato”, prosegue la premier. “Se lasciassimo il superbonus così com’è non avremmo i soldi per fare la finanziaria. Vogliamo spingere le banche e tutti gli attori che possiamo coinvolgere ad assorbire i crediti che sono incagliati, che nessuno vuole prendere. E abbiamo definito meglio la responsabilità di chi deve prendere quel credito”, ha spiegato Meloni.

Intanto, dopo i grandi allarmi lanciati da sindacati e imprese anche a Genova e in Liguria, sono stati convocati per lunedì pomeriggio, alle 17.15, i presidenti delle categorie interessate dalle norme. La convocazione inviata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano è indirizzata direttamente ai presidenti dell’Ance Federica Brancaccio, di Confindustria Carlo Bonomi, di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, di Confapi Cristian Camisa e dell’alleanza delle Cooperative Italiane Maurizio Gardini. Tra le associazioni convocate, a quanto si apprende, anche gli artigiani della Cna e della Confartigianato, particolarmente rappresentativi nel settore edile.

Sempre lunedì ma alle 16.30, il governo incontrerà i rappresentanti di Abi, Cdp e Sace, per un confronto sullo stesso tema. Per il governo, a quanto si apprende, parteciperanno alle riunioni il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quello delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, quello dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, il viceministro all’Economia Maurizio Leo, oltre al direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini.

Secondo l’analisi della Filca Cisl Liguria, sull’elaborazione dei dati delle edili Edili delle province, nella nostra regione sarebbero a rischio oltre 5.500 posti di lavoro, 800 imprese, quasi 8 milioni di ore lavorate e 82 milioni di euro di massa salari. “Da quando, nel 2020, è stato attivato il superbonus la crescita del settore anche nella nostra regione è stata evidente – spiega Andrea Tafaria, segretario generale della Filca Cisl Liguria – a tal punto da essere tornati ai livelli del 2008-09, prima della crisi economica globale”.

“Ai proprietari e condomini di Genova e della Liguria ricordo che chi ha presentato la Cila e ha i lavori già partiti non deve temere nulla – ha commentato Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova -. Nei prossimi tempi dovremo tutti fare ogni sforzo per cercare di contemperare le esigenze dei conti pubblici e quelli dei privati, che, come proprietari, sono anche minacciati dalla mannaia europea sulle classi energetiche. Noi tuteleremo sempre i nostri associati e la proprietà, anche mantenendo aperti gli sportelli Superbonus nella nostra sede genovese”.

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