La svolta

Hennebique, firmata la convenzione col Comune: “Finalmente possiamo iniziare i lavori” fotogallery

I privati si impegnano a realizzare spazi pubblici, tra cui un polo museale e una terrazza accessibile alla cittadinanza. Vitali: "L'obiettivo resta dicembre 2024"

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Genova. Possono finalmente partire i lavori per la riqualificazione dell’Hennebique, lo storico ex silos granario nel cuore del porto antico. La giunta comunale ha approvato lo schema di convenzione col raggruppamento temporaneo di imprese che si è aggiudicato il project financing, composto dalla bergamasca Vitali e da Roncello Capital. Un atto necessario per sbloccare l’iter autorizzativo e consentire l’apertura del cantiere vero e proprio.

Stavamo attendendo da molto tempo la firma della convenzione. A breve dovrebbe arrivare il permesso di costruire dall’Attività portuale e finalmente i lavori entreranno nel vivo – spiega a Genova24 l’amministratore delegato Christian Vitali -. L’obiettivo resta completare l’intervento entro dicembre 2024. Nel frattempo, però, non siamo stati fermi: abbiamo completato le attività preliminari di messa in sicurezza, le indagini sulle strutture e i campionamenti del sottosuolo. E ci siamo portati avanti con la progettazione avanzata”.

hennebique

“Con la convenzione approvata – spiega l’assessore all’Urbanistica Mario Mascia – si stabiliscono precisi impegni connessi all’attuazione del progetto di recupero e valorizzazione dell’edificio. In particolare, l’impegno del raggruppamento temporaneo di imprese a realizzare, a propria cura e spese, opere di fruibilità pubblica, al piano terra del corpo centrale dell’edificio. Inoltre, la realizzazione di uno spazio museale, espositivo, didattico, congressuale al piano interrato, e infine una terrazza pubblica al sesto piano, raggiungibile con sistemi di risalita dedicati”,

Inoltre il raggruppamento di imprese si è impegnato a realizzare le opere di allestimento e di arredo urbano superficiale della banchina a sud nel nuovo complesso, messa a disposizione e consegnata dall’Autorità di Sistema Portuale una volta completate e collaudate le opere di realizzazione della stessa.

Un via libera che arriva tuttavia con notevole ritardo rispetto agli annunci. A settembre 2021 si prometteva l’apertura del cantiere entro un mese, ma poco tempo dopo si è bloccato tutto, principalmente per la scoperta di un’interferenza idraulica nel sottosuolo – il rio Sant’Ugo che passa sotto Principe e sfocia proprio sotto l’Hennebique – che ha richiesto l’adozione di una serie di accorgimenti tecnici per garantire la messa in sicurezza. L’ultimo auspicio guardava all’autunno 2022, ma i tempi burocratici per la firma della convenzione sono stati più lunghi del previsto.

E così si è arrivati all’inizio del 2023 con le ruspe ancora ferme in attesa di effettuare le prime demolizioni delle parti di edificio non vincolate dalla Soprintendenza. Si salveranno le due facciate storiche, verso la città e verso il mare, e i grandi silos interni, mentre le ali laterali e gli altri spazi saranno rivoluzionati. Nel frattempo sono aumentati anche i costi della riqualificazione: da 100 a 146 milioni, complici il caro energia e la crisi delle materie prime, tutti a carico dei privati che potranno ammortizzare l’investimento con una concessione di 90 anni a fronte di un canone annuo di 375mila euro.

“È stata una convenzione complessa e faticosa, su cui abbiamo lavorato molto – spiega il vicesindaco Pietro Piciocchi, titolare della delega ai Lavori pubblici -. Coi lavori sui quartieri Tabarca e Metelino, con la riqualificazione su Hennebique e con la previsione di sbloccare anche Ponte Parodi, tutta quella zona rinascerà e diventerà veramente un cuore pulsante della città”. 

In tutto si tratta di 45mila metri quadrati suddivisi in sette piani, compresi la torre e il seminterrato. Nel nuovo Hennebique si insedieranno nuove funzioni, tra cui un hotel 4 stelle superioruffici delle società partecipate di Regione Liguria, un nuovo terminal crociere gestito da Stazioni Marittime. Confermato anche il nuovo polo di Autostrade per l’Italia con uffici per 10 mila metri quadrati. Oltre alla parte alberghiera, che si estenderà per 15mila metri quadrati, quasi 9mila metri quadrati saranno destinati al social housing (appartamenti per studenti, docenti universitari e anziani). “Gli spazi sono quasi tutti commercializzati, tranne quelli più piccoli che saranno messi sul mercato nelle fasi più avanzate del cantiere”, aggiunge Vitali.

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