Contro

Legge 194, opposizione contro la proposta di Fdi: “No a sportelli antiabortisti”

"Chi sceglie di abortire deve poterlo fare e non vedersi impedito nei fatti il diritto di scelta"

dottore medico

Liguria. Pd e lista Sansa contro la proposta di legge regionale presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia “Norme per la tutela della salute della donna e del concepito” che secondo l’opposizione sarà il modo per inserire volontari antiabortisti negli sportelli informativi.

Il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale Luca Garibaldi tuona: “No alle associazioni antiabortiste negli ospedali e nei consultori, una proposta becera della destra, un attacco alla legge 194 e al diritto di scelta della donna che colpevolizza chi sceglie di abortire, con la pratica inquisitoria e medievale delle associazioni antiabortiste che dovrebbero gestire la campagna di informazione per il diritto all’aborto negli ospedali. Nel testo si prevede l’istituzione di ‘sportelli informativi all’interno degli ospedali avvalendosi della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e associazioni di volontariato’ destinate a ‘superare le cause che potrebbero indurre ad un’interruzione di gravidanza’, e si cita in via esplicita il ricorso a ‘organizzazioni di volontariato che operano nel settore dell’aiuto alla vita nascente'”.

Secondo Garibaldi “L’idea di mettere le associazioni antiabortiste nei consultori è inaccettabile. Chiediamo il rispetto di una legge esistente e il rafforzamento dei servizi già previsti dalla 194. È tempo di dire basta a questa propaganda fatta sulla pelle delle donne. Proporremo che la Liguria assuma, con un bando dedicato, solo medici non obiettori nelle strutture pubbliche, come ha già fatto il Lazio. Perché chi sceglie di abortire – conclude il capogruppo Pd – deve poterlo fare e non vedersi impedito nei fatti il diritto di scelta”.

“La destra che governa la Regione retrograda e anacronistica, nemmeno si accorge di indebolire le donne, di colpevolizzarle, di esporle alla vittimizzazione e alla violenza maschile”, così Selena Candia, consigliera regionale Lista Sansa.

In Liguria Fratelli d’Italia vuole limitare le interruzioni volontarie di gravidanza, “le cui cause sono, da un lato, le difficoltà economico-familiari e quelle di ordine psicologico; dall’altro, lo scadimento del senso del valore della vita umana nella coscienza individuale e sociale”.

Per capire i propositi di questa proposta di legge che prevede uno spazio gratuito in ogni consultorio e reparto di maternità per le “organizzazioni di volontariato che operano nel settore dell’aiuto alla vita nascente”, bastano due frasi dalla relazione iniziale, secondo Candia: L’aborto è sempre e comunque una sconfitta: per il figlio, che perde la vita; per la madre, che sovente porta con sé un trauma per tutta l’esistenza; per la società, che viene privata del suo futuro; per questo i proponenti della presente proposta di legge intendono rendere concretamente un servizio ai figli – la cui vita, ancora nascosta, è in pericolo – e alle loro madri, minacciate dalla solitudine, dall’ignoranza, dalla povertà, dalla paura.

“È bene ricordarsi queste parole – dice Candia – usate con così tanta leggerezza da una destra al potere che nemmeno si accorge di essere retrograda e anacronistica, di indebolire le donne, di colpevolizzarle, di esporle alla vittimizzazione e alla violenza maschile. La strada da seguire, ovviamente, è un’altra: dobbiamo favorire l’autonomia morale delle donne, creare politiche sociali che le sostengano – dagli asili nidi all’assistenza degli anziani – e aiutarle a risolvere i problemi nati con l’obiezione di coscienza dei medici che impediscono la piena applicazione della legge 194 sul diritto di aborto. Da subito ci mobiliteremo in difesa del diritto alla salute e della libertà di scelta. Questa proposta di legge va fermata: apre le porte all’oscurantismo, nega i diritti e la piena cittadinanza alle donne, minacciando i diritti sinora conquistati”.

Anche il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino è totalmente contrario: “Una proposta irricevibile che mette a rischio il diritto delle persone ad accedere a un’Interruzione Volontaria di Gravidanza sicura, gratuita e non giudicante. Nascosta in bella vista all’interno della proposta di legge c’è infatti l’inserimento dei movimenti cosiddetti “per la vita” all’interno dei consultori e dei reparti di ginecologia. La genitorialità deve essere una libera scelta, non un’imposizione o un ricatto morale. La nostra regione non ha bisogno di imporre gravidanze indesiderate o di far sentire in colpa le persone che accedono a un diritto garantito da una legge da ben 43 anni”.

Nella proposta di legge firmata da Stefano Balleari, Sauro Manucci e Veronica Russo di Fratelli d’Italia si parla di “valore sociale della maternità”, “tutela del figlio in viaggio verso la nascita” di aborto unicamente come “sconfitta per la società che viene privata del suo futuro”, sottolinea Pastorino.

“Sono altre le azioni utili e necessarie che si dovrebbero portare avanti: l’inserimento dell’educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole, la contraccezione gratuita, investire nella formazione di personale sanitario non obiettore che garantisca e tuteli il diritto all’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza – evidenzia il vicepresidente della commissione sanità Pastorino – L’Italia è un paese laico dove l’aborto è un diritto. E i diritti vanno garantiti e tutelati, non ostacolati”.

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