Genova. Una storia tutta genovese. La lotta di un transessuale per conquistare il diritto di vivere la propria identità, attraverso esperienze drammatiche, e laceranti: la prostituzione, le droghe, il carcere, ma anche la passione, gli amori, le amicizie. Una storia vera.
“Sono nato il 14 novembre 1942 in un paesino sperduto nelle colline lucchesi da una famiglia contadina. Già da piccolo sentivo il desiderio inconfessabile di immedesimarmi in una identità femminile. Fino a quanto ho creduto di essere l’unica mente malata sulla faccia della terra, avevo pensato a come aggirare l’ostacolo: farmi prete”.
Mario Rossi “Rossella” ha poi deciso di non farsi prete, nel 1964 è arrivato a Genova, nel “ghetto”, dove tutt’ora esercita il mestiere più antico del mondo.
Di questa incredibile storia ha scritto un libro: “In via del campo nascono i fiori”, che sarà presentato martedì 6 maggio alle 18 al Berio Caffè, via del Seminario Genova. Saranno presenti: l’autrice Rossella Bianchi; Massimo Lagomarsino, giornalista, Domenico Chionetti della Comunità San Benedetto; Sara Hermanns, attrice e Simone Leoncini, presidente Municipio Genova Centro Est
“Molti dicono che vendere il proprio corpo sia la cosa più umiliante , ma quando hai conosciuto il dramma di non essere accettata dalla tua famiglia, dalla società, la frustrazione di vederti rifiutato un lavoro al quale avresti diritto, la persecuzione e la fame , la prostituzione è una via d’uscita. Se non obbligatoria, almeno la più indolore. Quando non hai più fame puoi comprarti quello che ti piace ti accorgi che non te ne frega niente di chi non ti da un lavoro, di chi non ti accetta, di chi ti deride, perché il lavoro te lo sei inventato e un po’ di dignità la recuperi senz’altro”, dichiara Rossella.