Liguria. La lista delle spese “imbarazzanti” o per lo meno non congrue, effettuate con i fondi dei gruppi consiliari regionali, si allunga e dopo la lingerie, il cibo per gatti, i giochi e gli elettrodomestici, in carico al gruppo Idv, ieri oggetto del blitz delle fiamme gialle, oggi aggiunge un nuovo capitolo. Dalle nuove perquisizioni effettuate in mattinata in via Fieschi, secondo quanto trapela da fonti investigative, spuntano anche i bottoni, oltre a stabilimenti balneari, terme, gallerie d’arte, gioiellerie, un caseificio e alcune farmacie. Sarebbero queste le voci di spese che la Guardia di finanza ha trovato nei bilanci 2010 e 2011 di alcuni gruppi consiliari della Regione Liguria, ritenute non congrue con le finalità di legge.
Secondo quanto ha riferito ancora il procuratore capo di Genova, Michele Di Lecce, l’attività della Guardia di finanza di oggi in Regione nasce da un procedimento aperto a suo tempo nel quale erano stati acquisiti i rendiconti del 2010-2011. Di Lecce ha spiegato che dal primo esame di questa documentazione sono emerse “alcune incongruenze con diverse modalità sull’utilizzo di denaro”. “E’ nata così l’esigenza di acquisire i documenti relativi al 2012 in quanto il termine per la presentazione dei rendiconti in Regione scade il 31 gennaio prossimo” ha detto.
“Si tratta di una attività istruttoria con acquisizione di atti – ha spiegato stamani il vice presidente del Consiglio regionale Michele Boffa – che ha interessato i Presidenti di tutti i Gruppi e segue il passaggio del 5 dicembre 2012, quando gli stessi ufficiali di Polizia tributaria avevano acquisito i rendiconti 2010 e 2011″.
Boffa ha spiegato che “i finanzieri sono passati oggi dall’Ufficio di presidenza per avvertire che avrebbero chiesto i bilanci ai gruppi, un gesto di cortesia”. Il vicepresidente ha quindi rivelato che ieri la Guardia di Finanza aveva invece chiesto all’Ufficio di presidenza il registro dei beni mobili assegnati ai gruppi: “si tratta di un elenco di tutto quello che viene dato ai consiglieri per lavorare negli uffici – ha spiegato – dagli arredi alle suppellettili alla cancelleria”. “Questo lavoro di controllo é giusto – ha commentato Boffa – ed è giusto che avvenga in tutte le regioni, non solo nel Lazio, per verificare le spese della politica”. Nel 2012, ai gruppi liguri sono stati consegnati fondi per 2,9 milioni di euro complessivi per le spese di personale e il funzionamento. “Nel 2013 – ha concluso Boffa – in base alla nuova norma nazionale i fondi saranno inferiori del 30%: la gran parte andrà per le spese del personale, e una minima parte, pari a 7 mila euro l’anno per ciascun consigliere, per le spese di funzionamento”