Il reportage

Una notte in pattuglia: Genova24 in turno su una volante della polizia

Liti in famiglia, furti, controlli e strani "scherzi": ecco quello che abbiamo visto e documentato

Genova. Risse, liti in famiglia, furti, rapine, ma spesso anche decessi per cause naturali e tanti falsi allarmi. Sono alcune delle emergenze per cui ogni giorno sono chiamati a intervenire i poliziotti delle volanti, impegnati insieme ai colleghi dell’arma dei carabinieri a pattugliare la città e ad accorrere ogni qual volta arriva la segnalazione di una criticità o di un pericolo dalla sala operativa. Genova24 è andata a vedere da vicino questo lavoro quotidiano durante uno dei turni delle volanti.

Il controllo della città e i confini del Bisagno e del Polcevera

Tre macro zone i cui confini sono segnati dai torrenti Polcevera e Bisagno. E’ cosi che polizia e carabinieri si dividono la città nel controllo quotidiano del territorio. Per ognuno dei cinque turni su 24ore, a rotazione, due di queste zone sono assegnate alla polizia e la terza ai carabinieri. Per la polizia di Stato significa impiegare 7-8 volanti per ciascun turno. A bordo di ciascuna ci sono due poliziotti, un autista e un capo pattuglia, di grado più alto.

Ogni volta che si vede una volante transitare a velocità bassa, spesso al di sotto del limite consentito in quel tratto di strada, sta facendo esattamente questo: controlla le strade e i marciapiedi, osserva i movimenti delle persone e, se qualcosa la insospettisce, può procedere a un controllo. Talvolta sono i cittadini a fermare la volante di passaggio per segnalare qualcosa di sospetto.

“Quando una volante si ferma per far attraversare la strada a un passante – rivela Mario Sacco, commissario capo della polizia di Stato e coordinatore di uno dei cinque turni delle volanti – magari non lo sa, ma non si tratta solo di un gesto gentile. E’ un’occasione per gli operatori di avere più tempo per osservare i dintorni”. Tra gli altri accorgimenti ci sono quelli di mantenere sempre una certa distanza, quando si arriva a un semaforo o ci si trova in coda, dal mezzo che ci precede. In questo modo è molto più semplice se arriva una chiamata di emergenza poter invertire in sicurezza il senso di marcia”. 

Quando una volante ha i lampeggianti accesi e procede a velocità più elevata probabilmente si sta spostando da una zona all’altra, per una segnalazione o per un intervento che non rappresenta una vera e propria emergenza che stacca invece quando dalla centrale operativa viene segnalato un reato in corso o un pericolo per le persone. “In quel caso la sala operativa autorizza l’utilizzo della sirena e la volante può derogare alle norme del codice della strada” ci spiega Leonardo Oggianu, ispettore e istruttore di guida che, eccezionalmente su questa volante a supporto che ci accompagna nella serata, svolge il compito di autista.

Il furto e la ‘caccia’ al ladro

Accade poco dopo quando viene segnalato un furto nella zona di Nervi. La proprietaria di un appartamento ha visto due persone in giardino mentre rientrava in casa: la donna ha chiamato la polizia ma è riuscita a vedere distintamente solo uno dei sospettati che avrebbe addosso una giacca con i catarifrangenti. Scatta l’emergenza perché i potenziali ladri potrebbero essere ancora in zona. Sono due le volanti che si portano sul posto per controllare le strade che si trovano sopra e sotto la via da dove i sospettati sono fuggiti.

polizia auto macchina volanti notte

“Le volanti arrivano in sirena solo fino a una certa distanza dalla zona della segnalazione, poi spegniamo tutto, anche il lampeggiante per non mettere in allarme eventuali sospetti. I controlli vanno avanti per circa 20-30 minuti ma dei ladri nessuna traccia. I poliziotti notano un uomo seduto nel posto del passeggero a bordo di un auto di grossa cilindrata. Lui spiega che sta andando a lavorare, nonostante l’ora serale. Gli agenti fanno un controllo dei documenti e la centrale verifica eventuali precedenti penali. Niente. La ricerca dei sospettati ha avuto esito negativo.

L’alert per il braccialetto elettronico

Poco dopo la radio segnala un’altra emergenza per un possibile stalking. L’allarme è scattato per un braccialetto elettronico nella zona di Pontedecimo: forse un uomo che non ha rispettato il divieto di avvicinamento alla ex compagna. Anche in questo caso sono due le volanti che raggiungono la zona perché, come ha spiegato la dirigente dell’Upg Maria Teresa Canessa gli interventi per il cosiddetto codice Rosso hanno la priorità su tutti gli altri. 

polizia auto macchina volanti notte

Dalla centrale operativa arriva infatti quasi in contemporanea un’altra chiamata per alcune auto in sosta danneggiate , ma per il momento la priorità è un’altra: “In questi casi bisogna decidere subito dove andare e la tutela dell’incolumità delle persone è la nostra priorità”conferma Sacco. In questo caso, fortunatamente, si tratta di un falso allarme: il braccialetto è suonato per un problema di trasmissione dati. Dopo i controlli viene contattata la società che fornisce il servizio per segnalare il problema e le volanti tornano a pattugliare il territorio

Le liti in famiglia il protocollo Eva e i (tanti) interventi socio-assistenziali

La centrale operativa segnala una lite in corso a Marassi in un’abitazione di corso De Stefanis. A chiamare è un uomo che spiega conciato che la compagna è fuori si sé e lo ha picchiato. Le volanti arrivano sul posto mentre la centrale operativa, grazie al protocollo EVA, vede che non è la prima volta che in quell’appartamento scoppia una lite e che lì è presente anche un minore. I poliziotti salgono e cercano di tranquillizzare i presenti e capire la situazione. La donna ha bevuto parecchio e sembra abbastanza sconnessa. Il compagno dice che accade spesso ma quando lei alza le mani lui non sa come reagire: teme di rispondere con la violenza a sua volta ed è per questo che chiama il 112. Ma anche questa volta non vuole denunciare la compagna. I poliziotti restano lì e chiedono, come spesso avviene, un consiglio al loro coordinatore su come comportarsi. Senza querela non scatta alcuna denuncia, ma riescono a convincere la signora a salire su un’ambulanza affinché in ospedale possano verificare il suo stato di salute. L’ennesimo intervento viene inserito nel protocollo EVA (che sta per eventi violenze agite), in modo che la prossima volta gli operatori che dovranno tornare lì sapranno cosa li aspetta.

Quello per le liti in famiglia è uno degli interventi più frequenti da parte degli operatori delle volanti. A tutte le ore del giorno e della notte c’è qualche vicino che chiama, oppure è uno dei due litiganti a comporre il 112. Sono interventi sempre delicati perché c’è il rischio che possano sfociare in aggressioni violente. Spesso sono conseguenza di alterazioni dovute all’alcol o a situazioni di disagio e i poliziotti senza una querela non possono fare granché. 

Ai agenti in strada sono spesso richieste doti da mediatori per interventi che spesso sarebbero più di competenza dei servizi sociali. Nella stessa serata ci saranno almeno altre due chiamate simili: in un caso un signora anziana che non voleva più la figlia in casa sua, ma che non era autosufficiente per restare sola, in un altro un uomo che ha dato in escandescenze ma si tratta di un paziente psichiatrico. In entrambi i casi viene richiesto l’intervento di un ambulanza e i poliziotti si limiteranno a un’annotazione di servizio.

Le chiamate anomale e i telefonisti ‘seriali’

Nella stessa serata una chiamata arriva da quartiere di Sant’Eusebio. Una chiamata anomala, come ne arrivano tantissime in centrale operativa: un cittadino sostiene di aver trovato una ‘polvere bianca’ nella sua cassetta delle lettere. Le volanti arrivano sul posto: basta un controllo superficiale per capire che non si tratta di droga come sospettava il cittadino che ha chiamato, ma di semplice bicarbonato. L’arrivo delle volanti della polizia ha come conseguenza una certa preoccupazioni tra chi sta rientrando in quel momento nel grande condominio ma una chiacchierata con il “richiedente” (ovvero il cittadino che ha chiamato il 112) consente ai poliziotti di capire cosa potrebbe essere successo. L’uomo, un perito assicurativo, ha in corso una causa con il condominio e qualcuno – al momento ignoto – ha pensato di fargli uno scherzo di pessimo gusto. 

polizia auto macchina volanti notte

Tra le tante richieste di intervento che la sala operativa inoltra alle volanti ce ne sono diverse che si rivelano dei falsi allarmi ma che in ogni caso, soprattutto ogni qual volta viene segnalato un ipotetico reato, richiedono comunque un sopralluogo da parte degli agenti. A volte si tratta di cittadini troppo ‘zelanti’ che segnalalo episodi inconsistenti o del tutto inesistenti, altre volte a chiamare sono persone che avrebbero bisogno di un supporto dei servizi socio-assistenziali più che della polizia. “In Valbisagno per esempio c’è un signore che chiama spesso e racconta di sentire delle voci, e dice che i vicini vogliono ucciderlo” racconta ancora l’ispettore Oggianu. “Questi ‘telefonisti seriali – spiega il commissario Sacco – sono annotati come tali dalla centrale operativa, ma ciò non toglie che, se non ci sono urgenze, se segnalano un reato o una situazione di pericolo, la volante viene comunque inviata a verificare la situazione”.

I controlli di iniziativa

“E’ una serata molto tranquilla”, confermano i poliziotti di fronte al nostro stupore al termine di un turno di cinque ore in cui in città, nelle zone di competenza almeno, non si sono verificati arresti né tantomeno fatti gravi. Sono proprio queste le occasioni per i cosiddetti ‘controlli di iniziativa’. Si tratta di fatto un semplice controllo che gli agenti possono fare alle auto in transito oppure ai pedoni: un controllo dei documenti con invio dei dati dalla centrale operativa che verifica anzitutto se la persona controllata ha dei divieti oppure un ordine di carcerazione. A far scattare il controllo è spesso uno sguardo, un movimento o una manovra che possono far pensare ai poliziotti che la persona abbia qualcosa da nascondere. “In questo caso – racconta il funzionario dopo un controllo a due ragazzi italiani su un’auto di piccola cilindrata – ci aveva insospettito la manovra un po’ brusca che hanno compiuto”.

In questo caso il controllo si conclude in pochi minuti, con la riconsegna dei documenti e l’augurio di una buona serata, ma capita invece che da un controllo possa scaturire l’arresto di un latitante o magari una denuncia per possesso di droga, armi od oggetti atti a offendere.

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