Arrestato

Chiede di essere visitato ma non vuole registrarsi al triage del pronto soccorso e prende a testate un infermiere

E' successo ieri mattina al Villa Scassi. L'aggressore è un 64enne senza fissa dimora

pronto soccorso villa scassi

Genova. Ha minacciato e aggredito un infermiere al pronto soccorso dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, perché voleva essere visitato a causa di un prurito, ma si è rifiutato di registrarsi al triage. E adirato, ha dato una testata all’infermiere.

Protagonista un 64enne senza fissa dimora che quella notte aveva dormito nella sala d’attesa del pronto soccorso. Ieri mattina, poco prima delle 7, l’esplosione di rabbia e l’aggressione.  Sul posto sono arrivate le volanti della polizia.

L’uomo ha poi continuato ad infierire con minacce sull’operatore sanitario anche in presenza dei poliziotti, che lo hanno quindi arrestato per lesioni aggravate.

“Ancora aggressioni. Prima a Battipaglia ora arriva la notizia di un infermiere, in servizio al triage del Pronto Soccorso dell’Ospedale Villa Scassi nel quartiere di Sampierdarena a Genova, colpito da una violentissima testata affibbiatagli da un paziente, un uomo senza fissa dimora, che pretendeva di essere visitato senza registrarsi dichiara Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute. “Non passa giorno che non si legga qualche drammatica notizia. Gli operatori hanno già contato vittime delle violenze nei loro confronti e la misura è francamente colma. Le parole non bastano più servono fatti concreti che vadano oltre quanto fatto fino ad oggi. Si vede che l’approvazione della denuncia d’ufficio per chi si rende protagonista di aggressioni al personale sanitario non scoraggia i malintenzionati. Chiediamo che si acceleri al massimo l’istituzione dei presidi di pubblica sicurezza in ogni nosocomio italiano, che vengano montati pulsanti antiaggressione nell’accoglienza dei pronto soccorso e nei reparti, che i professionisti vengano dotati di body cam. E alle lodevoli giornate di formazione in comunicazione, che tanti ospedali stanno predisponendo, si aggiungano corsi pratici di autodifesa per tutti i lavoratori. Non c’è più tempo da perdere. La misura è colma, non vogliamo piangere altri morti” conclude il sindacalista.

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