Parole dure

Toti: “Lo strappo di Vaccarezza? Deluso e perplesso, il protagonismo non fa bene alla squadra”

Il governatore commenta le dimissioni del suo fedelissimo: "Non ne sapevo niente, ma non mi tocca in alcun modo: la maggioranza è solida"

Vaccarezza Toti

Genova. “Francamente non ne sapevo niente. Umanamente sono forse un po’ deluso, politicamente un po’ perplesso perché non ho capito i motivi di distinguo di tutto questo. Ma non credo che cambi granché”. Così il presidente ligure Giovanni Toti reagisce al gesto a sorpresa di Angelo Vaccarezza che oggi ha annunciato le dimissioni da capogruppo della formazione civica del governatore in consiglio regionale. Uno strappo che fa rumore, sia perché arriva da uno dei personaggi più vicini a Toti negli ultimi anni sia perché sono sempre più insistenti le voci che teorizzano un ritorno del politico loanese in Forza Italia.

Il giudizio del presidente è tutt’altro che tenero: “È stata una decisione non comunicata a nessuno del nostro gruppo, non tanto al presidente della giunta che è altro rispetto al gruppo consiliare, ma ai suoi colleghi consiglieri credo fosse opportuno almeno per buona educazione. Evidentemente ha avuto qualche delusione. La politica è fatta di tante soddisfazioni ma anche di capacità di mediazione, di assorbimento, di metabolizzare le cose. La politica è come il calcio, si gioca in squadra quando si è in testa al campionato e quando non si è in testa. Quando si è in testa, come nel nostro caso in particolare, cercare il protagonismo in campo tante volte non aiuta la squadra. Vaccarezza ha detto che vuole continuare a partecipare a questo cambiamento, ne sono assolutamente lieto. Lo aspetto per quando vorrà spiegare il suo gesto”.

In ogni caso Toti non teme ricadute politiche: “Il futuro del gruppo mi sembra sereno e tranquillo, così come i numeri della maggioranza non sono in discussione. Peraltro oggi il gruppo Toti acquisisce un nuovo consigliere, non mi pare sia un problema. Rilevo che la maggioranza dal 2015 ad oggi non ha mai perso un consigliere andato altrove. Una cosa è assolutamente certa, la decisione di Vaccarezza non mi tocca in alcun modo: non la comprendo, non la capisco, la rispetto, vado avanti per la mia strada con grande serenità. Penso che ognuno debba seguire la sua vocazione, la strada che ritiene più giusta. Non ho mai fermato nessuno in ingresso e in uscita, penso che ciascuno debba vivere fino in fondo le proprie esperienze e i propri sentimenti. Non cambia assolutamente niente”.

Vaccarezza ha affidato le proprie dichiarazioni all’intervento in aula e ad un comunicato pubblicato su Facebook, senza ulteriori commenti. Ha espresso fiducia a Toti, però non ha confermato che rimarrà nella sua compagine, di cui è coordinatore regionale. A questo punto la sua partenza per altri lidi appare piuttosto scontata, pure al presidente: “Mi sembra che chiaramente abbia detto che voglia fare altro nella vita. Gli auguro la migliore delle fortune, sono convinto che ce lo troveremo come compagno di strada. È uomo cristallinamente di centrodestra, lì è stato tutta la vita e lì starà, dove vorrà andare a stare. Mi auguro che sia coerente con la sua storia, di trovarcelo al fianco in un cambiamento che, fossi stato in lui, avrei rivendicato mettendomi una medaglietta sulla giacca”.

Tra i totiani si apre ora la partita per la scelta del nuovo capogruppo in Regione. “Domani riuniremo il gruppo e sceglieranno i consiglieri com’è giusto che sia, anche sulla base degli impegni che ci sono e delle rappresentanze sui territori – spiega Toti – È una scelta che deve fare il gruppo in un dibattito aperto, ma non credo che sarà un tema”. Un plausibile candidato al ruolo è Alessandro Bozzano, ex sindaco di Varazze, che permetterebbe di recuperare una pedina al territorio savonese rimasto orfano di assessori (come ha sottolineato peraltro oggi lo stesso Vaccarezza).

Intanto l’opposizione (nello specifico Gianni Pastorino di Linea Condivisa) non ha perso l’occasione per evidenziare la “crepa” all’interno del centrodestra. Toti replica con un ampio sorriso: “L’opposizione sembra impegnata al suo interno in questo momento. Se vogliono fare il gioco del dito e della luna sono abbastanza allenati per poterlo fare. Non credo abbiano bisogno di lezioni da me. Gli ultimi due o tre giorni delle mie brevissime vacanze post Capodanno sono stati impegnati da interessanti letture sui quotidiani della stampa locale, anche con esegesi e note a margine. Gli consiglierei, ma è un consiglio spassionato da amico, di divertirsi sul loro campetto da gioco, che è stretto, ma mi pare ci siano giocatori piuttosto effervescenti”.

Il riferimento è alla disponibilità offerta dall’ex ministro Andrea Orlando per le prossime regionali, una dichiarazione che apre di fatto la corsa alle candidature. Preferirebbe lui o Luca Pastorino? “In tutta franchezza non mi sento all’altezza, non ho studi adeguati per infilarmi nel dibattito del centrosinistra – scherza infine Toti -. Occorre preparazione, non mi sento pronto a partecipare.

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