Terremoto

Lista Toti, le nomine dopo lo strappo di Vaccarezza: Bozzano capogruppo, Cavo coordinatrice

Il presidente non risparmia nuove frecciate: "Cattivi consiglieri? Lui è il primo della lista. Ma non sarò io a mandarlo via"

Generico gennaio 2024

Genova. Alessandro Bozzano nuovo capogruppo della Lista Toti in Regione, Ilaria Cavo nuova coordinatrice regionale. Sono le scelte ufficializzate oggi dal presidente ligure al termine della riunione con gli arancioni all’indomani del terremoto politico che ha scosso la prima formazione in seno alla coalizione di maggioranza, proprio quella che fa riferimento al governatore. Le dimissioni di Angelo Vaccarezza da capogruppo, annunciate a sorpresa all’inizio della seduta del consiglio regionale, rimangono una ferita aperta e appare sempre più probabile un suo ritorno tra le fila di Forza Italia.

“Abbiamo fatto alcune valutazioni e preso alcune decisioni su proposta dei consiglieri, coinvolgendo anche i coordinatori politici della lista”, ha spiegato Toti in un punto stampa convocato in serata. Vaccarezza dunque sarà sostituito da Bozzano “perché la provincia di Savona continui ad avere una rappresentanza importante nel primo partito della coalizione di maggioranza, e questo è un tema condiviso da tutti”.

Non finisce qui. “Mi pare evidente che Vaccarezza non possa continuare a fare il coordinatore regionale della lista da cui si è dimesso – ha proseguito il governatore -. Anche per non sovrapporre ruoli in vista delle prossime elezioni amministrative e regionali (siamo partiti un po’ presto, visto che mancano due anni) ho deciso, condividendolo con tutti, che sia Ilaria Cavo a prendere le funzioni di coordinamento e portavoce della lista. Essendo parlamentare può guardare all’intera regione con una visione d’insieme”.

Ma i toni rispetto alla giornata di ieri restano alti. Vaccarezza rimarrà nella Lista Toti? “Con me non ha comunicato, evidentemente ho delle difficoltà di comunicazione ultimamente – risponde con sarcasmo il presidente ligure -. Per quanto mi riguarda può restare nella lista e nel gruppo per tutto il tempo che ritiene se ne condividerà le scelte politiche in accordo col nuovo capogruppo. Abbiamo fatto tanto per de-sovietizzare la Liguria, non vorremmo avere atteggiamenti sovietici. Non sarò io a spingere fuori nessuno. La maggioranza è amplissima e solida, non c’è alcun tipo di fibrillazione e nervosismo all’interno della nostra coalizione. Auguro ad Angelo buona fortuna, se vorrà restare con noi ben venga, se vorrà provare a fare altro nella vita in bocca al lupo”.

Poi una stoccata in risposta all’intervista su Il Secolo XIX in cui Vaccarezza ipotizza che Toti non abbia “buoni consiglieri al suo fianco” e per questo sarebbero avvenuti “alcuni errori e passaggi a vuoto”. Un tema “grottesco”, secondo il governatore: “Se devo fare la classifica di chi mi ha dato peggiori consigli in questi ultimi anni, lui la guida col maggior distacco. Savona è l’unica provincia in cui siamo riusciti a perdere il capoluogo dopo averlo faticosamente conquistato, è una delle province dove c’è maggiore turbolenza della coalizione visto che alle ultime provinciali abbiamo incrociato i guantoni con quelli che dovrebbero essere i nostri principali alleati. Tendo a pensare che qualche responsabilità possa averla avuta, ma stiamo parlando di un’analisi del passato e non è mia abitudine dare i voti”

Allo stesso modo Toti difende le scelte sul rigassificatore a Savona-Vado, che secondo alcuni potrebbero avere influito sullo strappo: “Le ritengo scelte tutte giuste, corrette, indispensabili. Cambiamento non vuol dire assecondare volta per volta l’urlo dei social, ma avere un indirizzo e sostenerlo. So che è difficile difendere sul territorio certe scelte. Ma credo sia un’analisi sbagliata immaginare che la maggior parte degli italiani sia contro le opere. Vi è un pezzo del paese ostile a certe infrastrutture, ma è la minoranza anche se talvolta è numerosa, e soprattutto non è la parte politica che vota per la mia coalizione, altrimenti non staremmo governando qua. Chi sui territori si fa intimorire da un livello di scontro talvolta elevato non tiene conto che quelli che sono in piazza a protestare non sono i propri elettori di riferimento”.

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