Genova. “A che dei lor amici cani lascia di cacca a terra cumulo, non vo’ a dir orrenda morte, ma piccole mani, prurito al culo e braccia corte”. Con queste due terzine Dante Alighieri interviene nella secolare diatriba tra padroni di cani pigri e poco civili e cittadini stanchi di dover fare la gincana tra gli escrementi di cane lasciati per strada.
La letteraria “resurrezione” del sommo poeta è stata fatta a San Gottardo, nel cuore della Val Bisagno, dove questa mattina sono stati trovati diversi cartelli del genere in via Trensasco, dove marciapiedi non ci sono quasi marciapiedi e i cittadini devono camminare a bordo strada, facendo lo slalom tra auto in sosta, transenne e, chiaramente, deiezioni canine.
Il contrappasso infernale augurato ai padroni lassisti aggiunge una nota di sarcasmo ad una battaglia di civiltà che va avanti da molto tempo senza soluzioni in vista. Basterà per convincere a raccogliere le deiezioni canine? Temiamo di no, ma sicuramente un sorriso lo potrebbe anche regalare, per rendere meno amara la pulizia delle scarpe.