Di nuovo

Ponte Morandi bis, udienza di nuovo rinviata per un errore di notifiche: si riparte il 18 gennaio

Nuova falsa partenza per l'udienza preliminare che vede imputate 47 persone per i falsi report su gallerie e viadotti autostradali

crollo galleria berte

Genova. Secondo stop consecutivo all’udienza preliminare che vede 47 persone imputate, tra cui gli ex vertici di Aspi e Spea, nel filone d’inchiesta bis sulle autostrade liguri nato dopo il crollo del ponte Morandi. L’indagine riguarda i falsi report sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose, il crollo della galleria Bertè in A26 (30 dicembre 2019) e il mancato rispetto delle norme europee per la sicurezza nei tunnel.

L’udienza preliminare era stata fissata il 9 novembre ma subito rinviata per un errore nelle notifiche degli atti agli avvocati di cinque imputati, ma oggi la seconda sorpresa. Agli stessi imputati, che erano stati temporaneamente stralciati e oggi avrebbero dovuto rientrare nel processo, è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari incompleto. E’ stata la stessa procura ad accorgersi dell’errore e a chiedere il nuovo rinvio: si tratta di un errore formale che tuttavia, se non sanato in tempo, avrebbe potuto pregiudicare l’intero processo.

L’udienza è stata rinviata al 18 gennaio dove saranno formalizzate le costituzioni di parte civile. Secondo gli investigatori della Guardia di finanza, coordinati dai pm Stefano Puppo e Walter Cotugno insieme all’aggiunto Francesco Pinto, i tecnici di Spea ammorbidivano i rapporti sullo stato dei ponti per evitare i lavori. Era stato scoperto, inoltre, che le barriere fonoassorbenti montate su alcuni tratti autostradali erano difettose e si erano staccate causando problemi agli automobilisti. Uno degli indagati aveva anche detto al telefono che erano “attaccate con il Vinavil”.

Il 30 dicembre 2019 era invece crollata una parte della volta della galleria Bertè, in A26. Si erano staccate quasi due tonnellate di cemento che per fortuna non avevano colpito mezzi in transito. Anche in questo caso per la procura i controlli non venivano fatti in maniera adeguata. Le due società Aspi e Spea sono uscite dall’inchiesta dopo avere patteggiato per questo filone circa un milione. Le accuse, a vario titolo, sono falso, frode, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo colposo. 

Più informazioni
leggi anche
ponte morandi in piedi
Il processo
Ponte Morandi, i dieci principali imputati risarciscono 193 parti civili minori
code coda autostrada a10 generica
Appello
Autostrade, Basso (Pd) ai deputati liguri: “Votate il blocco degli aumenti sui pedaggi”
crollo galleria berte
Secondo filone
Ponte Morandi bis, al via il maxi-processo per 47 imputati. La Cgil non si costituisce parte civile

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.