Genova. Esce anche il nome di Radu Dragusin nell’inchiesta della Procura di Torino riguardante alcuni calciatori coinvolti in un giro di scommesse, ma non perché il giocatore del Genoa sia coinvolto nel giro illegale, bensì perché in passato avrebbe imprestato all’allora compagno di squadra nella Juventus, Nicolò Fagioli, la cifra di 40mila euro.
Lo ha raccontato lo stesso Fagioli durante la sua deposizione al procuratore federale Giuseppe Chinè. Il giocatore, infatti, si è autodenunciato e ha optato per il patteggiamento, ottenendo 7 mesi di squalifica e 12.500 euro di multa.
Durante la sua ricostruzione dei fatti, il centrocampista ha raccontato al pm di avere un debito anche con un altro compagno di squadra, Federico Gatti (anche lui secondo Corona tra i giocatori coinvolti nella vicenda): “Gli chiesi 40mila euro, ma dicendogli che mi servivano per comprare un orologio e che avevo i conti bloccati da mia madre”. Stessa cifra che nell’ottobre del 2022 ha chiesto anche a Dragusin.
I soldi a Fagioli servivano per ripagare un debito che ha raggiunto 3 milioni di euro. “Giocavo in modo compulsivo davanti alla tv su qualsiasi evento sportivo che stessi vedendo, calcio compreso… anche Serie B e Lega Pro”. Ma assicura che la Juventus non fosse a conoscenza delle sue scommesse che lo hanno portato ad indebitarsi fino al collo, tanto da scoppiare a piangere in panchina quando, dopo un errore tecnico, fu sostituito durante la gara Sassuolo-Juventus. “Ero in lacrime pensando ai miei debiti delle scommesse”, ha raccontato.