Genova. Era maggio quando l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) stabiliva con apposita delibera che non era più necessario continuare a garantire la disponibilità delle cosiddette “postazioni telefoniche pubbliche” sul territorio nazionale, decretando la fine delle cabine telefoniche. A distanza di quattro mesi, anche il capoluogo ligure si prepara a dare l’ultimo addio alle sue: nei giorni scorsi sulla maggior parte delle cabine telefoniche cittadine sono comparsi gli avvisi con cui Tim annuncia che a partire da settembre verranno rimosse.
La data indicata su gran parte delle cabine del centro città è il 18 settembre, anche se la rimozione sta avvenendo in modo graduale. A occuparsene, come detto, sarà Tim, concessionaria di 18.000 cabine telefoniche ancora attive in Italia. A Genova sono circa 450, anche se quelle effettivamente funzionanti sono decisamente meno, ancora meno quelle che vengono utilizzate. A oggi infatti il massiccio ricorso a interne e ad app di messaggistica come WhatsApp e Messenger hanno soppiantato le classiche telefonate, che vengono comunque fatte da smartphone.
La lenta agonia delle cabine telefoniche, insomma, è destinata a finire nel giro di poche settimane. Ormai ignorate, spesso utilizzate come ricovero di fortuna o come toilette improvvisate, sono rimaste a languire senza ospiti, anche se in alcuni casi si è deciso di dare loro una nuova destinazione d’uso trasformandole in “biblioteche di strada”. Di fare telefonate ricorrendo a monete o tessere telefoniche, però, non se ne parla ormai da anni, e il destino è ormai segnato. Alcune sono già state rimosse, altre hanno i giorni contati: resteranno soltanto quelle nelle caserme, negli ospedali e nelle carceri, con buona pace di tutti i nostalgici.