Dibattito

Rifiuti, Linea Condivisa lancia la proposta: “Raccolta differenziata porta a porta come a Milano”

"Diciamo no a qualsiasi ipotesi di inceneritore, raddoppiare subito l'impianto di Bolzaneto". Il 25 maggio incontro alla Sala Quadrivium

rifiuti, spazzatura, rumenta

Genova. Una raccolta differenziata porta a porta “spinta” per ridurre i costi della Tari, seguendo il modello di Milano. È una delle proposte lanciate da Linea Condivisa sulla gestione dei rifiuti in Liguria, tema che sarà al centro di un incontro giovedì 25 maggio alle 17.30 presso la sala Quadrivium in piazza Santa Marta, il terzo di una serie di appuntamenti organizzati per aprire il confronto su diversi filoni di azione politica.

“Diciamo no a qualsiasi ipotesi di inceneritore – spiegano il consigliere regionale Gianni Pastorino e i vertici di Linea Condivisa – perché la realizzazione di questo tipo di impianto è estremamente costosa, produce a sua volta rifiuti (il 30% di quello che entra in un inceneritore diventa poi rifiuto speciale). Ha poi una produzione di energia elettrica meno efficace di quel che si pensa: un rendimento del 21%, ciò significa che il 79% di energia che recuperiamo la buttiamo via. Gli inceneritori non rientrano poi nel sistema di economia circolare e quindi non possono essere finanziati con fondi europei”.

Secondo i dati raccolti dal gruppo politico, elaborati dall’Ispra, la Liguria resta indietro dal punto di vista della raccolta differenziata e registra il più alto costo pro capite relativo al ciclo di gestione dei rifiuti. Nel 2018 erano 832.333 tonnellate. Su una popolazione totale di 1.520.644 abitanti, la produzione pro capite di rifiuti urbani è passata dai 555,3 kg/abitante/anno nel 2015 ai 541 attuali. Savona, con 581 kg/abitante, è tra le province italiane con la maggior produzione pro capite di rifiuti urbani.

La percentuale di raccolta differenziata in Liguria è ancora troppo bassa: siamo al 55,70% del 2021 (la media nazionale è del 61,3%). La Spezia ha conseguito uno dei maggiori risultati d’Italia: 75,12%. Segue Savona, con il 63,55%, Imperia con il 53,48%. Genova fanalino di coda con il 48.40%.

Sono stati analizzati 184 Comuni liguri su 234, per un totale di quasi 1,4 milioni di abitanti, ed emerge che il costo totale maggiore si registra proprio in Liguria (253,73 euro ad abitante in un anno), in particolare la voce preponderante, con 85,41 euro, è riferita alla gestione del ciclo di rifiuti indifferenziati.

“In queste settimane – commenta Linea Condivisa – la giunta Toti si è inventata Arlir, una nuova agenzia regionale in materia di gestione integrata dei rifiuti. Un’agenzia simile ad Alisa che dovrebbe chiudere definitivamente il ciclo dei rifiuti. Non capiamo però come una struttura amministrativa possa fare questo. Come Alisa si tratta di un ente sovrapposto alle strutture democraticamente elette dai cittadini e dalle cittadine (come Comuni e Città Metropolitana). Le cittadine e i cittadini di Genova si trovano a pagare la Tari più cara d’Italia. In media nel 2022 una famiglia ligure ha pagato 357 euro la tassa per i rifiuti, rispetto ai 314 della media nazionale. Le nostre proposte prevedono l’introduzione di una raccolta porta a porta seria, fatta in modo diversificato a seconda della struttura urbanistica della nostra città, raddoppiare subito l’impianto di via Sardorella a Genova Bolzaneto e costruire un impianto per la separazione dei rifiuti con trattamento meccanico-biologico (Tmb) invece di mandare i nostri rifiuti fuori regione“.

All’incontro del 25 maggio interverranno Rossella D’Acqui (presidente di Linea Condivisa), Nadia Repetto (moderatrice e responsabile ambiente di Linea Condivisa, i consiglieri Luca Costa e Gianni Pastorino, Luca Marchiani della segreteria Fp Cgil di Genova, Mauro Solari (referente energia e rifiuti di Linea Condivisa) ed Enzo Favoino, esperto di economia circolare della scuola agraria di Monza e presidente di ZeroWaste Europe.

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