Genova. Colpisce davvero un punto debole, in questo periodo di corsa ai regali di Natale, la truffa che viaggia on line e che ha preso di mira anche tanti genovesi. Ma attenzione alla mail che annuncia un “pacco in giacenza” che una nota azienda logistica non ha potuto consegnare.
“Non siamo stati in grado di consegnare il tuo pacco perché non c’era nessuno che potesse ritirarlo” e poi l’invito a cliccare a un link per “controllare lo stato dell’ordine“. A corredare il messaggio inviato da BRT, o meglio, da un clone dell’azienda, l’immagine corporate di un furgone rosso e svariati codici. Tutti elementi che, nella fretta dei giorni di shopping, possono concorrere a confondere l’utente. In tanti, e non solo persone anziane, “ci cascano” e cliccano.
Cosa succede dopo? Il sistema rimanda l’utente a ulteriori comunicazioni in cui si chiede, tra le altre cose, di fornire il numero di carta di credito con cui è stato effettuato l’ipotetico acquisto per sbloccare la situazione. A quel punto i truffatori possono disporre quasi liberamente del denaro.
Come capire se una mail è fasulla. La regola più semplice e immediata è controllare l’indirizzo esteso da cui è stata inviata. Nel caso della “truffa del corriere” infatti dietro al mittente “ConsegnaBRT” si cela un indirizzo sospetto “admin_exil@principls.org.uk”. Il link è simile a quello che appare in sovraimpressione puntando la freccia del mouse, senza cliccare, sul form di controllo ordine.
Altri elementi utili si trovano in calce alla mail, dove spesso vengono riportati riferimenti di leggi inesistenti o indirizzi all’estero. Nel caso della “truffa del corriere” anziché le normative Ue sulla privacy si cita una fantomatica direttiva Las Vegas.
“Bisogna fare attenzione a questo tipo di messaggi, ai link che vengono riportati nel testo ed anche agli ultimatum, ovvero che è richiesto un intervento nell’immediato per non perdere il pacco oppure per evitare sanzioni. È una delle truffe che stanno caratterizzando questo Natale” dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici, associazione a tutela del consumo”.
Se invece è troppo tardi e si è condiviso il proprio numero di carta di credito, debito o conto paypal, meglio avvertire immediatamente la propria banca, innazitutto, e bloccare i conti. Nel caso di acclarata truffa, inoltre, presentare denuncia alla polizia postale o ad altre forze dell’ordine.