Studio

Il comparto dei superyacht a Genova vale 341 milioni all’anno, ma i numeri sono in calo

Una diminuzione dovuta sia alla pandemia del Covid-19, sia - a partire da ottobre 2021 - alla limitazione della circolazione dei marittimi cittadini extra Ue

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Genova. Nel 2021 il comparto della nautica professionale genovese ha generato con la propria attività un impatto economico totale di 341 milioni di euro lungo tutta la filiera sul territorio, con un impatto occupazionale che sfiora i 2mila addetti: sono questi i primi due dati emersi dallo studio condotto per il terzo anno consecutivo da The European House – Ambrosetti e presentato oggi a palazzo San Giorgio, nell’ambito dell’Assemblea di Genova for Yachting: “Genova e i Grandi Yacht: infrastrutture, formazione e burocrazia, le sfide da cogliere per sostenere l’eccellenza”.

Numeri importanti per un settore di nicchia che contribuisce in modo significativo all’economia del porto e del territorio di Genova, ma che tuttavia evidenziano un trend in calo rispetto al 2019 (369 milioni -7,8%) e al 2020 (354 milioni di euro – 3,6%), generato principalmente dal minor numero di transiti e di permanenza dei super yacht a Genova nel corso del 2021.

Sulla base dei dati raccolti da The European House – Ambrosetti, nel 2021, mille sono state le toccate di grandi yacht gestite dalle aziende di Genova for Yachting per un totale di circa 42mila giornate di permanenza, in calo sul 2019 rispettivamente del 44% (1800 toccate) e del 9% (46mila giornate permanenza). Una diminuzione dovuta sia alla pandemia del Covid-19, sia a partire da ottobre 2021, alla limitazione della circolazione dei marittimi cittadini extra Ue, che a Genova hanno contribuito sensibilmente a diminuire il transito e le soste degli yacht fino a 75 metri di lunghezza, con evidenti conseguenze negative sull’indotto.

Dai dati 2021 rilevati dallo studio emerge ancora che l’impatto economico generato dalla nautica professionale genovese è dovuto per oltre il 60% da attività di sosta, refit, manutenzione e servizi di imbarcazioni superiori ai 50 metri di lunghezza (ma con una sensibile punta nelle lunghezze over 75 metri), evidenziando come la dimensione degli yacht influenzi la capacità di generare indotto.

 Alla luce dei dati e degli andamenti e a fronte di un mercato, quello dei superyacht, che continua a crescere nel mondo e che prevede di raggiungere le 7700 grandi unità naviganti nel 2030 i soci di Genova for Yachting sono tornati a confrontarsi pubblicamente con autorità e istituzioni per condividere l’esigenza di salvaguardare il comparto strategico per l’economia genovese e ligure puntando su infrastrutture, formazione e meno burocrazia.

“Se i dati dello studio confermano l’importanza della nautica professionale e il suo valore in termini economici e occupazionali, la costante crescita della nostra associazione, che raggiunge oggi i 58 soci, ne testimonia le potenzialità che a Genova esprime un’eccellenza internazionale “– ha dichiarato Cinzia Farinetti, vicepresidente di Genova for Yachting. “Un’eccellenza e un comparto che vorremmo fossero riconosciuti anche nella stesura del prossimo piano regolatore portuale con nuovi spazi e infrastrutture dedicati alla nautica dei grandi yacht, perché Genova possa cogliere le opportunità che l’evoluzione del mercato offre, con unità sempre più numerose, più grandi ed evolute tecnologicamente.”

“La potenzialità di crescita del comparto e i benefici per la città sono evidenti. A queste attività, che sono diventate uno dei cardini dello sviluppo del porto e della città, servono spazi e nuove infrastrutture, ormeggi e bacini ma anche officine con logistica adeguata – ha dichiarato Alberto Amico, presidente di Amico & Co e portavoce di Genova for Yachting -. Le aziende sono pronte a fare la loro parte come sempre hanno fatto, ma servono scelte strategiche condivise con l’Autorità di Sistema Portuale e inserite in un territorio che consente, grazie ai nuovi progetti, di recuperare spazi, efficienza e condizioni di compatibilità tra le diverse attività: i concorrenti non aspettano”

“Una delle sfide più importanti per il futuro riguarda la carenza di risorse umane. – ha dichiarato Attilio Bruno, delegato alla formazione di Genova for Yachting – “Il fabbisogno professionale delle nostre aziende associate, mediamente Pmi , non riesce a essere soddisfatto: mancano, nella misura del 77%, dirigenti tecnici e operai specializzati (elettricisti, carpentieri, falegnami, softweristi, meccanici). Pensiamo che le cause siano duplici e riguardino da un lato la scarsa cognizione, da parte dei giovani, di quanto il comparto della nautica dei grandi yacht possa essere attrattivo lavorativamente, mentre dall’altro sicuramente vi è l’esigenza di una struttura formativa che accompagni chi vuole entrare nel nostro mondo. Con queste premesse ci siamo posti l’obiettivo di creare una scuola del mare (NAVLAB), con percorsi ed esperienze specifiche. Un progetto che vorremmo condividere e mettere a sistema con le altre iniziative che caratterizzano l’economica del mare”.

Vista dall’estero Genova è senza dubbio la capitale dello yaachting, le cui radici vengono da lontano e sono legate alla sua grande cultura e identità marittima.  La sua capacità ricettiva per le grandi e mega imbarcazioni e la presenza di realtà leader nel settore dei servizi e della cantieristica, la professionalità della manodopera sono i suoi punti di forza riconosciuti nel panorama internazionale – commenta Tomaso Moreno, Ceo di Yachting Business Unit Fratelli Cosulich –. Ma oggi il mercato dei Superyacht è molto dinamico e la concorrenza è sempre più agguerrita. Non esistono più ‘rendite di posizione’. A Barcellona, a Palma di Mallorca, ma anche alla Ciotat e a Tarragona il privato e il pubblico continuano a realizzare nuovi investimenti, non solo strutturali, ma anche turistici, di servizi, di risorse umane, di strumenti finanziari e burocratici. Genova e la Liguria non possono stare a guardare, ma devono muoversi come sistema unico e unito per difendere la propria leadership. In questo senso – conclude Moreno – l’episodio, quasi incomprensibile per un osservatore estero, dei visti per i marittimi extra Ue ha creato un vero danno all’Italia e a Genova. E ancora oggi gli operatori concorrenti cercano di trarne un beneficio”.

Proprio all’evoluzione della complessa questione dei visti per i marittimi extra Ue, per la soluzione della quale l’associazione continua a dedicare molte risorse e impegno, è stato riservato un approfondimento grazie all’intervento di Bruno Gugliemini, delegato di Genova for Yachting.

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