Anticipazioni

Tursi, completo il mosaico dei presidenti di commissione: le civiche fanno il pieno, Pandolfo il nome della minoranza

Lunedì la nomina di presidenti e vicepresidenti, ci sono tre donne (Viscogliosi, Notarnicola, Lazzari) e una delle più giovani new entry in aula rossa

Generico luglio 2022

Genova. Una raffica di votazioni nella mattinata del 18 luglio deciderà chi saranno i presidenti e i vicepresidenti delle sette commissioni comunali. Ruoli istituzionali che, se è vero che non mai hanno avuto una gigantesca ribalta mediatica, sono però decisivi nella gestione dell’organo – le commissioni – chiamato a discutere ed eventualmente modificare le delibere sottoposte al voto in consiglio comunale e a valutare alcuni dei piccoli e grandi temi in carico all’amministrazione.

E’ il presidente di commissione a dirigere e regolare la discussione, a dare facoltà di parlare ai commissari – i consiglieri – e agli auditi durante le riunioni, ha pure la facoltà di sospendere la stessa seduta se questa non si riesca a svolgere nei confini della regolarità. Ma il ruolo di presidente di commissione è anche un onore e onere sia per certificare e valorizzare l’esperienza di un determinato esponente di un gruppo consiliare sia per testare l’affidabilità di eventuali new entry.

Sette commissioni, di cui la prima – Affari istituzionali e generali è solitamente attribuita ai partiti di minoranza e le altre sei distribuite tra i partiti della maggioranza di centrodestra. Con qualche eccezione. La Lega, ad esempio, non ha né chiesto né ottenuto presidenze. D’altronde con due consiglieri delegati (Fabio Ariotti e Alessio Bevilacqua) e l’altro, Federico Bertorello, vicepresidente del consiglio comunale non avrebbe neanche avuto i numeri per trovare un presidente.

In base anche all’andamento del voto alle urne, di contro, molto spetterà alle liste civiche, “del sindaco” e non solo, in particolare a Vince Genova, secondo partito più votato in assoluto il 12 giugno dopo il Pd.

Arianna Viscogliosi, già assessore al Personale e Pari opportunità, all’inizio del primo mandato di Bucci, sarà la presidente di una delle commissioni di maggiore peso, la 5 “Territorio e promozione delle vallate”. Si tratta della commissione durante la quale vengono discusse le grandi opere, le modifiche ai piani regolatori, le pratiche edilizie ma anche che concerne le aree che di fatto sono il collegamento tra il Comune e la città metropolitana. Lorenzo Pellerano, consigliere della lista Liguria al centro, è stato proposto come vicepresidente per la maggioranza.

Le Pari opportunità, così come le politiche giovanili (commissione 2) resteranno comunque in casa a Vince Genova: la presidente della seconda commissione sarà infatti Tiziana Notarnicola, insegnante in una primaria ad Albaro e già assessore al municipio Medio Levante.

La terza e ultima donna presidente di commissione è Tiziana Lazzari, chirurgo estetico, eletta con la lista Liguria al centro – Toti per Bucci. Già vicepresidente della fondazione palazzo Ducale, ma con gli organi in scadenza, Lazzari sarà presidente della commissione Cultura e promozione della città (commissione 4).

Paolo Aimé, uno dei due consiglieri di Forza Italia, avrà il delicato compito di gestire la commissione 3 Bilancio una delle più tecniche e corpose, soprattutto in fase di discussione di variazioni, rendiconti e altri documenti contabili. Per la maggioranza, il nome del vicepresidente è quello di Nicholas Gandolfo, recordman di voti per la lista Toti ma alla prima esperienza politica, ha visto sfumare sia la possibilità di un assessorato sia della presidenza di una commissione.

Un altro giovane consigliere, Federico Barbieri, eletto con la civica Genova Domani ed ex esponente di +Europa (la sua foto profilo su Facebook sfoggia ancora il simbolo del partito) sarà il presidente della commissione 6 Sviluppo economico. Barbieri, durante l’ultima seduta di consiglio comunale, aveva preso le difese del suo collega di gruppo, il calendiano Lorenzo Pasi che, quasi autocandidandosi (senza fortuna) presidente della commissione Pari opportunità aveva più o meno volontariamente criticato l’operato della ex presidente, la oggi assessora Francesca Corso (Lega). Una dichiarazione che aveva avuto l’effetto surreale di sollevare gli attacchi sia del M5s sia della Lega, attraverso gli interventi del grillino Pirondini e di Bertorello. Barbieri aveva dichiarato che Pasi era stato quasi “bullizzato” dai consiglieri più esperti.

La commissione 7 Welfare va a Fratelli d’Italia. Non, come i bookmaker avrebbero pensato, alla ex assessora Laura Gaggero o al consigliere al suo secondo mandato Valeriano Vacalebre, ma al neo consigliere Vincenzo Falcone, brigadiere della Guardia di Finanza.

La commissione 1 Affari istituzionali e Generali, come da consuetudine, è attribuita alla minoranza. Il capo dell’opposizione Ariel Dello Strologo ha presentato alla maggioranza il nome proposto dal Pd, ovvero quello di Alberto Pandolfo, già consigliere comunale durante la scorsa legislatura. Secondo indiscrezioni l’ipotesi Pandolfo non dovrebbe essere in alcun modo osteggiata dalle forze di governo. Diversamente da quanto accaduto cinque anni fa, con i pentastellati “bruciati” dalla nomina di Paolo Putti, questa volta il clima sembra essere più disteso. Inoltre candidato sindaco arrivato terzo sarebbe l’antisistema Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione), un nome troppo scomodo per una presidenza di commissione.

La coalizione che vede uniti Pd, M5s, Genova Civica ed Europa Verde con Sansa e Linea Condivisa si riunirà questa domenica sera sia per delineare i nomi da proporre lunedì per le vicepresidenze sia per impostare una strategia condivisa in vista dei prossimi consigli.

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