Dolore e rabbia

Incidente mortale a Mezzanego, i famigliari di Jessica: “Se qualcuno si fosse affacciato alla finestra poteva essere salvata”

Lo zio: "Qualcuno dice di aver sentito un botto, non si può morire a 26 anni per l'indifferenza della gente"

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Mezzanego. E’ un dolore misto a rabbia quello che travolge a 24 ore dal tragico schianto, i famigliari di Jessica Solari, la 26enne morta la scorsa notte dopo aver perso il controllo della sua auto a Mezzanego.

Jessica quella sera aveva avvertito la madre in tarda serata per dirle che sarebbe arrivata a breve, ma purtroppo a casa non è mai arrivata: la giovane ha sbandato ed è finita con l’auto in un cortile qualche metro sotto la strada, sulla facciata di una casa. Le telecamere della zona fissano l’ora dello schianto all’1.23. I soccorso sono stati invece allertati dai residenti della zona che hanno visto l’auto poco prima delle 6.

“Se qualcuno si fosse affacciato alla finestra – dice Antonino Castiglione che si qualifica come zio di Jessica – perché ci sono persone che dicono di aver sentito un botto ma di essere rimaste in casa, mia nipote si sarebbe potuta salvare perché i soccorsi sarebbero arrivati subito. Non si può morire a 26 anni per colpa dell’indifferenza della gente, era sulla strada e in mezzo alle case”.

A sentire il botto, secondo le indagini svolte dai carabinieri, sarebbe stata una donna di 90 anni, che abita nella casa contro la quale è finita l’auto della ragazza. L’anziana, sentita come testimone dai militari, avrebbe anche fatto confusione sull’orario rispetto all’ora in cui dice di aver sentito qualcosa. Certo, come si vede dalle foto, la zona è abitata e forse anche altri hanno sentito il rumore dello schianto, ma a quell’ora le persone dormivano e nessuno ha pensato di alzarsi a vedere.

La mamma di Jessica poco prima dell’alba aveva anche chiamato i carabinieri preoccupata del mancato rientro della figlia: i militari che hanno ricevuto la chiamata, non avendo avuto notizie di alcun incidente in zona e apprendendo che la ragazza era maggiorenne e aveva il telefono spento, le hanno suggerito di chiamare anche lei l’ospedale nel frattempo gli ospedali e di presentarsi eventualmente per le 8 a fare denuncia di scomparsa se non fosse rientrata. Nel frattempo avevano allertato le pattuglie ma pochi minuti dopo gli stessi carabinieri sono stati chiamati dai soccorsi e si sono recati sul luogo dell’incidente. Per Jessica purtroppo non c’era più nulla da fare.

Rettifica: a seguito dell’intervista i famigliari più stretti di Jessica Solari precisano di non aver rilasciato dichiarazioni alla stampa non condividendo le dichiarazioni rilasciate ieri da un altro parente.

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