Davide e golia?

Cinema, The Space e Uci dichiarano la guerra degli sconti. Le sale del centro: “Vogliono farci scomparire?”

Il 2019 si è chiuso con un aumento del pubblico del 15%. Il presidente di Circuito Cinema Genova all'attacco: "Tariffe aggressive non giustificate dai trend di mercato"

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Genova. Per un 2019 che sarà archiviato come glorioso, un 2020 che si preannuncia parecchio travagliato. A Genova nel mondo delle sale cinematografiche si è aperta una guerra, per ora, silenziosa, ma che rischia di deflagrare in un vero e proprio terremoto. Da una parte i multisala, The Space – al porto antico – e Uci Cinemas – alla Fiumara – dall’altra i cinema del centro, in particolare il Circuito Cinema Genova (che riunisce Ariston, Odeon, Sivori, Corallo e City, 10 sale in tutto per circa 2000 posti), oltre a quelli di periferia e i cosiddetti parrocchiali che però lavorano soprattutto sulle seconde visioni.

Qualche settimana fa The Space ha lanciato il biglietto unico a 4,90 euro, tutti i giorni, anche i festivi, anche negli spettacoli serali. Una strategia economicamente molto aggressiva nei confronti della concorrenza e che non è stata attuata in tutte le città dove il gruppo è presente ma solo a Genova, Firenze, Montesilvano e Cagliari. Nel settore si parla della possibilità che anche Uci Cinemas, sempre a Genova, possa rispondere con sconti simili o addirittura più forti. Già in questa settimana è scattata la promozione “guarda e passa”: tutti i film a 5,90 euro.

Il rischio? E’ che la rete di sale fuori dai centri commerciali, non legate a grandi gruppi e multinazionali, e senza strutture per i parcheggi a esse collegate, possa subire un contraccolpo molto negativo.

La dinamica è un po’ quella che, nel campo dell’editoria, si è innescata quando Amazon ha iniziato ad applicare sconti sui libri insostenibili per le librerie classiche. Alessandro Giacobbe, presidente di Circuito Cinema Genova, per il momento è più perplesso che preoccupato: “Non voglio neanche immaginare un futuro neppure troppo lontano in cui il cinema di prossimità e quelli in centro scompariranno ma è quello che potrebbe succedere se si proseguirà con questo tipo di concorrenza”.

Nel 2019 il pubblico nelle sale genovesi è aumentato di circa il 15% rispetto all’anno precedente. Un trend che ricalca quello a livello nazionale. “Nonostante qualcuno avesse già intonato il de profundis dei cinema, con l’avvento delle piattaforme streaming – dice Giacobbe – le persone continuano ad andare al cinema, quindi il motivo dei maxi sconti dei multisala non è legato alla necessità di attrarre più pubblico, né al tentativo di aiutare famiglie e cittadini meno abbienti, ci sono altri modi per fidelizzare, inoltre il biglietto del cinema ha un prezzo che si rifà alla vecchia lira”.

L’unica spiegazione, secondo il responsabile delle sale del centro città, sembrerebbe davvero quella di colpire e affondare con l’artiglieria pesante dell’economia di scala e delle entrate legate agli extra (pop corn, bevande, attività commerciali) la concorrenza. Oggi le tariffe nelle sale del circuito cinema vanno dai 3,50 agli 8 euro per i film normali a seconda del giorno della settimana, del tipo di utente (sconti per pensionati, studenti e per i titolari di alcune convenzioni). Cifre simili a quelle di The Space e Uci Cinemas, se non fosse per i recenti sconti all week.

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Le critiche di Alessandro Giacobbe di Circuito Cinema Genova (320 mila spettatori nel 2019), tuttavia, hanno come destinatario non tanto i concorrenti quando la pubblica amministrazione. “Il pubblico dovrebbe difendere in qualche modo la sopravvivenza delle sale in centro e di prossimità, che contribuiscono ad accrescere il livello culturale della città, invece vediamo che una società pubblica come la Porto Antico spa si trasforma in megafono per i suoi affittuari, aziende private”.

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