La cessione

Benzinai, allarme per vendita Esso. Confesercenti: “No ad accordi individuali”

Genova. “I contratti sottoscritti con Esso non si toccano e vanno onorati fino alla loro naturale scadenza: i gestori non firmino alcun accordo individuale che venga loro proposto dai grossisti che rileveranno la proprietà degli impianti. Mai come oggi è importante fare fronte comune per garantire la parità di diritti e di trattamento di tutti i distributori liguri”. È questo l’appello rivolto da Fabio Bertagnini e Matteo Rezzoagli, rispettivamente presidente provinciale e coordinatore regionale di Faib Confesercenti, ai gestori di pompe di benzina intervenuti all’assemblea convocata oggi presso la sede di Confesercenti Liguria in via Balbi, a Genova.

Una riunione affollatissima, alla quale hanno partecipato l’80% dei gestori di impianti Esso della nostra regione e molti altri in arrivo dai territori limitrofi oltre a colleghi di altre compagnie, tutti accomunati dalla preoccupazione per le conseguenze che potrebbe avere la cessione della rete distributiva oggi posseduta dal colosso petrolifero Exxon Mobile. “Nelle regioni in cui la vendita degli impianti si è già consumata, le società subentranti hanno imposto condizioni contrattuali peggiorative ai singoli gestori, andando ad erodere ulteriormente i già risibili margini a loro destinati: da 3,6 ad anche meno di 2 centesimi di euro per ogni litro di carburante venduto”, hanno denunciato il presidente nazionale di Faib Confesercenti, Martino Landi, ed il presidente nazionale del comitato di colore Esso, Andrea Stefanelli.

Ora, il timore dei benzinai liguri è che questo scenario si ripeta anche nella nostra regione. “Proprio per scongiurare questa ipotesi, è fondamentale che i gestori facciano fronte comune e non accettino alcuna modifica al contratto che non sia stata preventivamente avallata dal sindacato e, naturalmente, applicata a tutti su base collettiva”, ribadiscono i rappresentanti di Faib Confesercenti locali e nazionali intervenuti all’assemblea genovese.

“La legge è dalla nostra parte perché il codice civile, nel regolare la compravendita di ramo d’azienda, stabilisce che i contratti in essere non possano essere modificati unilateralmente. È quindi fondamentale informare tutti i colleghi rispetto ai loro diritti, affinché nessuno ceda alle pressioni dei nuovi proprietari, chiunque essi siano. Solo in questo modo – concludono Rezzoagli e Bertagnini – potrà essere salvaguardato il potere contrattuale della categoria alla quale va la nostra rassicurazione: Faib Confesercenti non accetterà mai di ridiscutere gli attuali accordi in senso peggiorativo per i gestori. E se il nuovo proprietario della rete vorrà rinegoziare fin da subito le condizioni contrattuali senza attenderne la naturale scadenza (ciascun accordo sottoscritto tra la compagnia petrolifera e il gestore ha durata di 6 anni rinnovabile per altri 6, ndr), la concertazione dovrà passare necessariamente per il sindacato, anziché per trattative one-to-one”.

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