Le indagini

Inchiesta sulla corruzione, lunedì l’interrogatorio dell’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini

E martedì i pm genovesi a Roma davanti alla Commissione parlamentare antimafia

paolo signorini

Genova. Altro interrogatorio chiave lunedì a Genova dove i pm Federico Manotti, Luca Monteverde e Ranieri Miniati sentiranno l’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini. Signorini è l’unico degli arrestati lo scorso 7 maggio ad essere detenuto in carcere.

E’ stato il suo legale Enrico Scopesi a chiedere l’interrogatorio. Signorini è accusato di diversi episodi di corruzione nell’esercizio della funzione, in particolare da parte dell’imprenditore Aldo Spinelli dal quale avrebbe ricevuto denaro e favori in cambio delle agevolazioni sulle pratiche del porto.

Tra questi favori, il saldo delle spese per il matrimonio della figlia, soggiorni di lusso a Montecarlo, viaggi a Las Vegas, promesse di incarichi lavorativi prestigiosi. Nelle carte si parla di viaggi e soggiorni con giocate al casinò, massaggi e altri servizi extra, e poi regali – bracciali di Cartier, borse di Chanel – la promessa di un impiego da 300mila euro quando avesse concluso il mandato da presidente dell’autorità portuale.

Tutto garantito da Aldo Spinelli a fronte dell’impegno di accelerare la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione (da lui presieduto) di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) e per aver rinnovato la suddetta concessione per trent’anni. Non solo. Sempre secondo le carte, Spinelli avrebbe ottenuto grazie a questi favori ulteriori spazi portuali, in particolare le aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter, l’occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante.

Signorini, secondo i pm, sarebbe stato corrotto anche da Mauro Vianello, titolare del 54,19% delle quote dell’impresa Santa Barbara S.r.l., attiva nel settore degli affari concernenti i trasporti e le comunicazioni e specializzata nei servizi di Prevenzione, Vigilanza e Primo Intervento Antincendio nell’ambito del porto di Genova. In cambio di un provvedimento che disponeva l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della Società Santa Barbara, avrebbe ricevuto la disponibilità di un’autovettura di proprietà di Vianello per raggiungere e rientrare da Montecarlo per due giorni ad aprile, un Apple Watch da regalare e, ancora 6.600 euro per il banchetto di nozze della figlia. Vianello che proprio Signorini ha nominato consulente in Iren, con il compito di curare i rapporti con il territorio e lo sviluppo di progetti in Liguria “come corrispettivo ricompensa delle utilità ricevute”, sostiene l’accusa.

Proprio ieri i pm hanno sentito come persona informata sui fatti il presidente di Iren Luca Dal Fabbro sul tema della consulenza affidata da Signoriti (che era all’epoca diventato amministratore delegato di Iren) a Vianello.

Nella giornata di martedì 28 maggio intanto il procuratore Nicola Piacente e i pubblici ministeri Luca Monteverde e Federico Manotti saranno a Roma per essere sentiti davanti alla Commissione d’inchiesta parlamentare antimafia Chiara Colosimo che aveva già chiesto e ricevuto dalla Procura di Genova  tutte le carte dell’inchiesta sulla corruzione.

La convocazione formale per l’audizione è stata fatta solo per il procuratore Nicola Piacente (che fra l’altro era già stato audito a marzo, ma su temi molto generali nell’ambito delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema economico e politico).

Questa volta si tratta di un approfondimento su un’inchiesta specifica che ha scosso profondamente il sistema di governo della Liguria con conseguenze ancora incerte per il futuro della Regione. Piacente ha deciso di farsi accompagnare proprio dai due pm che stanno conducendo le indagini.

 

 

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