Genova. Diciamo che è quasi impossibile non notarlo: lungo 306 metri e largo 50, il rigassificatore di Livorno è da qualche giorno ormeggiato in porto a Genova, alle riparazioni navali, e con le sue cisterne rosse in acciaio e la sua stazza ha letteralmente modificato la percezione del panorama cittadino.
Il terminale offshore è stato disinstallato nei giorni scorsi dalla sua posizione in mare davanti alla città toscana per avviarlo a un intervento di manutenzione. La nave è della società Olt Offshore Lng Toscana.
Il rigassificatore è stato trainato, con l’ausilio di due rimorchiatori, fino al porto di Genova dove resterà in banchina per circa un mese per un primo intervento di manutenzione straordinaria finalizzato alla sostituzione del cuscinetto del sistema di ancoraggio, sistema che garantisce la rotazione del terminale attorno alla torretta geostazionaria ancorata in modo permanente al fondale marino.
All’inizio di giugno, spiegano dalla società, sarà spostato nel porto di Marsiglia, presso il cantiere della San Giorgio del Porto, dove sarà completata la manutenzione. Il completamento delle attività di cantiere è previsto entro metà di settembre cui faranno seguito le operazioni di riconnessione del terminale nel suo attuale sito al largo di Livorno.
L’impianto, quando è in funzione, è connesso alla rete nazionale con un gasdotto di 36,5 km di Snam di cui 29,5 km circa in mare, 5 km nel canale Scolmatore dell’Arno e i restanti 2 km in terraferma. Il terminale ha una capacità di rigassificazione massima autorizzata pari a 5 miliardi di Sm3 annui.