Trasporto pubblico

Assi di forza, ecco la gara per 130 filobus: prime consegne nel 2024. Tra i requisiti anche il “tram look”

Pubblicato il bando per 27 bus flash charging destinati alla Valbisagno e 112 filobus Imc. Dovranno arrivare tutti entro il 2025

Generico luglio 2023

Genova. Nuovo passo avanti per gli assi di forza del trasporto pubblico genovese: Amt ha bandito la gara per l’acquisto di 130 filobus da 18 metri da immettere in servizio entro il 2025 sulle nuove linee elettrificate che costituiranno l’ossatura della rete su gomma. Il bando scade il 31 luglio ed è diviso in due lotti: il primo si riferisce a 112 mezzi con tecnologia Imc (in-motion charging) in grado di marciare per buona parte del percorso staccati dai cavi, il secondo prevede 27 veicoli con sistema flash charging, capaci di ricaricarsi in pochi secondi alle fermate, destinati esclusivamente all’asse della Valbisagno tra Prato e la Foce.

L’appalto ha un valore di 123,75 milioni di euro, finanziati dal ministero dei Trasporti coi fondi del Pnrr. Altri 177 milioni sono destinati alla progettazione esecutiva e alla parte infrastrutturale, aggiudicata al raggruppamento fomato da Icm, Leonardo e Colas Rail. In partenza c’è anche il restyling delle rimesse di Staglieno e Gavette, che ospiteranno una parte dei nuovi mezzi elettrici, affidato ad Arco Lavori, Cosedil e Gemmo per 58 milioni.

I nuovi mezzi, dal punto di vista dei viaggiatori, saranno analoghi agli attuali bus snodati in servizio sulle linee di forza: lunghi tra 17,5 e 18,75 metri, dovranno avere quattro porte con una capacità minima (nominale) di 135 passeggeri senza carrozzella o passeggino a bordo. Caratteristica espressamente chiesta dall’azienda è il cosiddetto tram look, cioè la somiglianza estetica con un veicolo tranviario, per suggerire l’idea che si tratti di veicoli innovativi ed efficienti.

Le tecnologie, come detto, saranno di due tipi. La parte più sostanziosa del “pacchetto” è rappresentata dai filobus Imc, equipaggiati con pacchi batterie da 90 kWh che consentano ai veicoli di percorrere almeno 20 chilometri senza linea aerea, anche col climatizzatore attivo alla massima potenza. Obbligatorio il sistema automatico intelligente per alzare e abbassare le aste onde evitare che l’autista debba scendere per eseguire l’operazione, come accade spesso oggi sulla linea 20. Queste vetture entreranno in servizio sulle quattro linee che condivideranno il percorso centrale già in parte coperto dalla bifilare: Voltri-Caricamento, Nervi-Principe e Marassi-Campi. L’obiettivo resta ridurre al minimo la presenza di cavi aerei.

Su e giù per la Valbisagno, invece, i mezzi elettrici funzioneranno in modalità del tutto wireless col sistema di ricarica Grid-eMotion messo a punto da Hitachi Energy, esplicitamente indicato da Amt nella documentazione di gara. I bus riceveranno energia sostando ai capolinea ma anche in alcune fermate lungo il percorso, agganciandosi per una ventina di secondi a uno speciale connettore. In questo caso il pacco batterie dovrà avere una capacità di 120 kWh.

Le tempistiche sono piuttosto strette, essendo legate ai fondi Pnrr. I lavori dovranno essere completati nel 2026 e i termini di consegna per i bus sono ulteriormente anticipati: giugno 2024 per i primi 12 mezzi flash charging, ottobre 2024 per i restanti 15, dicembre 2025 per i 112 filobus Imc. In questi mesi dovrebbero iniziare i primi cantieri proprio lungo l’asse della Valbisagno, nella zona di via Moresco e via Canevari. Per l’avvio delle operazioni sulla rimessa Gavette, invece, si attende di trovare un’area adatta a ospitare un centinaio di vetture in attesa che il Comune acquisisca l’ex officina Guglielmetti tramite Genova Parcheggi.

Grazie ai fondi nazionali per il progetto degli assi di forza, Amt potrà sostituire una parte consistente del parco mezzi. Del resto, grazie alla revisione della rete conseguente all’istituzione delle nuove linee, l’azienda conta di poter fare a meno di circa 120 dei bus attualmente in servizio. Per rinnovare il resto della flotta sono a disposizione altri 150 milioni (di cui 50 dal Pnrr) che permetteranno di acquistare circa 150 nuovi mezzi elettrici di tutte le dimensioni che saranno oggetto delle prossime gare.

L’efficienza degli assi di forza sarà direttamente proporzionale alla quota di corsie riservate che i bus potranno percorrere. Nello studio di fattibilità si parlava del 70% di percorsi in sede protetta, nella relazione del progetto definitivo la stima è scesa al 55%. E le proteste sorte in Valbisagno hanno già indotto il Comune a fare marcia indietro sull’istituzione di una Ztl che avrebbe dovuto garantire più velocità ai mezzi pubblici.

Di impatto più significativo saranno i prolungamenti previsti per la metropolitana. In cantiere ci sono le estensioni a Canepari e Martinez (apertura prevista nel 2024) e sono pressoché sicuri i 75 milioni per arrivare in piazza Pallavicini. In partenza i lavori per la nuova stazione di Corvetto, oltre 38 milioni di euro, che sarà pronta in tre anni. In corso di progettazione c’è il controverso Skymetro, da Brignole a Molassana passando in sopraelevata lungo il Bisagno, già finanziato dal Governo con 398 milioni. Molto meno avanzato è il cammino verso San Martino e Sampierdarena (quasi 600 milioni necessari in tutto, secondo le stime), progetti per cui saranno chiesti i fondi nelle prossime call ministeriali.

E nel 2025, salvo ulteriori ritardi, saranno finalmente completati i lavori di potenziamento del nodo ferroviario di Genova che permetteranno di separare i treni a lunga percorrenza dal traffico locale. In questo modo la linea litoranea tra Voltri e Nervi (e in teoria anche la Valpolcevera) potrà essere servita come una metropolitana ad alta capacità, con una nuova stazione di testa a Terralba per alcune corse. Ma sulla futura gestione di questa infrastruttura, pressoché ignorata dalla prima versione del Pums, pesano ancora diverse incognite.

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