Genova. Ci scrive un lettore, F.L., residente in via Balbi, per segnalare una situazione disagevole per i residenti quanto per chi transita quotidianamente nella strada, particolarmente trafficata dopo l’avvio dei lavori e la parziale chiusura di via Delle Fontane. Il problema è relativo ad alcuni tombini. In stato di degrado e inoltre rumorosi ogni qualvolta una vettura vi passi sopra.
“Vorrei segnalarvi una problematica tanto banale quanto fastidiosa e potenzialmente pericolosa.
Nel mese di Giugno 2023 ho inviato una segnalazione tramite l’apposito portale SegnalaCi sulla condizione di alcuni tombini della fibra ottica (Open Fiber), per la precisione tre, presenti in via Balbi”, scrive il lettore.
“Non avendo ricevuto alcuna risposta ho sollecitato il problema inviando una seconda segnalazione nel mese di Luglio 2023: a seguito di questo secondo sollecito il municipio ha preso in carica il problema, intervenendo però di fatto su un altro tombino più a monte su cui non avevo posto l’accento, lasciando i restanti tre nella stessa condizione di prima e chiudendo la pratica senza risolvere minimamente il problema”, prosegue la lettera.
“Questi tre tombini, posti su via Balbi, uno all’altezza di Vico Cittadella, uno all’altezza di Salita Santa Brigida e l’ultimo in prossimità di Vico Tana, ad oggi versano in condizioni ancora peggiori dell’anno passato. Uno dei tre in particolare, quello altezza Salita Santa Brigida è in condizioni pietose, rischiando a mio parere di cedere alla base nei prossimi tempi”, sottolinea.
“Questo da un lato per l’incuria di Comune o del municipio nonostante le segnalazioni, in generale le condizioni del manto stradale su questa arteria sono a dir poco scandalose. Dall’altro perché, come è ben noto, con la chiusura di via delle Fontane tutti i mezzi sono stati dirottati su questa strada con un aumento spropositato dei passaggi di tutti i tipi di veicoli”, dice
“Con l’arrivo della bella stagione, il rumore diventerà ancora più fastidioso per chi come noi vive in via Balbi e manterrà aperte le finestre per il caldo”, conclude la lettera.