Genova. Sono tante le persone che durante il periodo della pandemia hanno capito che la vita è troppo breve per non provare a fare quello che ci piace. Sabina Casaleggio, genovese, nata nell’entroterra del levante e oggi residente con la famiglia a Staglieno, in Val Bisagno, è una di queste persone.
Nel 2020, mentre tutti si domandavano dove sarebbe andato a finire il mondo, ha deciso di riprendere in mano una vecchia passione, quella per la creazione di gioielli e di renderla un’attività concreta.
Nasce così il brand Mitami, che dà il nome a diverse collezioni di orecchini, anelli, collane, bracciali e così via tutti realizzati a partire da una materia prima che parla del territorio: l’ardesia.
Non solo, l’idea di Sabina Casaleggio è stata quella di creare una linea “sostenibile” andando a sfruttare gli scarti della lavorazione di questo pregiato materiale.
“La sperimentazione con l’ardesia è inizia nel 2014 ma mi ha accompagnato poi negli anni successivi – racconta l’artigiana – ho iniziato a occuparmi di questa pietra nel corso della mia tesi, l’ardesia che utilizzo è specificamente l’ardesia ligure, che recupero direttamente dagli scarti di lavorazione di aziende dell’entroterra genovese, della Val Fontanabuona, la terra dell’ardesia”.
Sabina Casaleggio, che è anche mamma di due ragazzini, per ora mantiene anche un altro lavoro ma l’auspicio è di potersi dedicare al 100% alla creazione di gioielli. La promozione e la vendita avvengono quasi principalmente attraverso i canali dell’e-commerce e i social network sono sicuramente un ottimo strumento per farsi conoscere senza confini. Questo è il sito di Mitami, questo il profilo Instagram.
“Prendo l’ardesia è la porto a nuova vita – racconta l’ideatrice di Mitami – lavorata, levigata, incisa, scolpita, tagliata, forata, il tutto con pazienza e delicatezza perché l’ardesia è una pietra forte ma allo stesso tempo fragile“.
“Questi scarti, insieme a materiali semplici come l’alluminio e l’ottone diventano gioielli materici dallo stile minimalista e contemporaneo, caratterizzati da texture sempre diverse perché nessuna venatura si potrà mai ripetere due volte. Ogni differenza li rende unici ed esclusivi”.