Genova. La Procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per Francesco Corsiglia, 24 anni per per gli abusi compiuti su una diciannovenne in una discoteca di corso Italia nel luglio dell’anno scorso. L’accusa è violenza sessuale.
Era la notte tra il 29 e il 30 luglio quando Corsiglia, che stava ballando in una nota discoteca di Albaro, ha sollevato il top a una ragazza, lasciandola seminuda in mezzo alla pista. Il gesto, che configura una violenza sessuale seppur in forma attenuata, sarebbe seguito a uno scambio di battute su un piercing al seno che la ragazza aveva detto di avere.
La giovane, che era con un gruppo di amici, aveva immediatamente sporto denuncia ai carabinieri arrivati sul posto dopo che la scena aveva scatenato un mezzo parapiglia tra i rispettivi amici dei due.
Corsiglia, difeso dall’avvocato Gennaro Velle, aveva rilasciato spontanee dichiarazioni al pm Federico Panichi, dichiarazioni che tuttavia non hanno spostato il quadro accusatorio.
La richiesta di rinvio a giudizio arriva mentre il processo in corso in Sardegna, a Tempio Pausania, ha registrato uno dei momenti cruciali, con la testimonianza della presunta vittima d’uno stupro di gruppo. Per quell’episodio, oltre a Corsiglia e a Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, sono imputati altri due giovani genovesi, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta.