Genova. Il Comune si porta avanti sullo Skymetro, il progetto della metropolitana sopraelevata in Valbisagno che continua a far discutere. Dopo aver approvato la delibera che vincola le aree interessate ai fini degli espropri, Palazzo Tursi ha pubblicato una “consultazione preliminare di mercato” per sondare l’interesse degli operatori economici alla successiva gara per l’affidamento dei lavori. E lo fa mentre il progetto è ancora nel pieno dell’iter autorizzativo, con diverse integrazioni da presentare e una pesante modifica al tracciato ancora da studiare nella zona a monte di Brignole.
Del resto il sindaco Marco Bucci l’ultima volta in sala rossa era stato chiaro: “Il mio obiettivo è inaugurarlo entro la fine del mio mandato, a giugno 2027“. Per riuscirci, visto che la realizzazione della linea lunga quasi 7 chilometri richiederà tre anni di cantieri, bisognerebbe partire entro quest’estate. Dichiarazioni d’intenti che però stridono con quanto si è appreso martedì da fonti del ministero dei Trasporti che hanno annunciato un decreto di proroga per spostare il termine di aggiudicazione a dicembre 2025, una dilazione che farebbe slittare la consegna dell’opera al 2029.
Ma il Comune vuole giocare d’anticipo anche per non rischiare di trovarsi con una gara deserta. Il progetto alla base della consultazione è quello attualmente sottoposto a Via regionale e non contempla perciò le modifiche annunciate dall’assessore Campora per evitare l’ingarbugliata svolta da Brignole a via Canevari. Così come il costo indicato è sempre di 398 milioni di euro, la cifra finanziata dal ministero, anche se è probabile che si debba procedere a un adeguamento al rialzo in base ai prezzi aggiornati dei materiali.
Il Comune precisa che l’avviso per le manifestazioni d’interesse “non comporta alcun obbligo per la stazione appaltante“, che le eventuali risposte non saranno in alcun modo vincolanti e che la documentazione raccolta potrà essere poi utilizzata per la successiva procedura d’appalto (potrebbero essere anche più di una) “senza che gli istanti possano vantare alcuna legittima aspettativa o pretesa alla convocazione ad eventuale procedura o negoziazione o all’affidamento”. Le manifestazioni dovranno essere inviate entro il 29 febbraio.
Nel frattempo si attende ancora una risposta definitiva dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, con cui i tecnici del Comune continuano a dialogare, che non sarà vincolante ma difficilmente potrà essere ignorata. L’eliminazione del ponte obliquo di Brignole, con la doppia ipotesi dell’inversione di marcia a Martinez o della rottura di carico a Brignole, potrebbe essere proposta come “integrazione” del progetto sulla base delle indicazioni ricevute dall’organo consultivo del ministero, ma più probabilmente richiederà l’apertura di una nuova procedura di Via regionale con inevitabili ripercussioni sui tempi.
“La destra sconfessa sé stessa – commentano intanto i parlamentari del M5s Roberto Traversi e Luca Pirondini -. A gennaio, la Lega ha inserito un emendamento al Milleproroghe chiedendo di prorogare i termini del cronoprogramma dello Skymetro facendo intuire che evidentemente ci sono dei problemi. Nei giorni scorsi, il governo ha invitato la Lega a ritirare l’emendamento e poi ieri lo ha addirittura bocciato. Intanto, a Genova, il sindaco Bucci va avanti con gli espropri come se nulla fosse, come se il progetto fosse chiaro e definito con chiarezza, cosa evidentemente non vera. Continua insomma la commedia della destra, locale e nazionale, che sta combinando un pasticcio colossale e pare non sapere più come uscirne senza perdere la faccia. L’esecutivo, poi, sembra sempre più confuso: boccia l’emendamento della Lega e al contempo annuncia che la proroga dei tempi arriverà comunque con un decreto. Siamo al teatrino più becero. Rinnoviamo le nostre convinzioni: lo Skymetro non solo ha criticità mai chiarite dal punto di vista della progettualità, come certificato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici e della manutenzione, ma dilapiderà una montagna di soldi pubblici che potevano essere meglio investiti puntando ad esempio sul tram. La gestione dell’iter, sia a livello locale che nazionale, è contraddistinta da una opacità rispetto alla quale i cittadini genovesi meritano la più totale trasparenza ad oggi completamente assente”.