Ciclo virtuoso

Haiki+, modello ligure a “Ecomondo”: come estrarre metalli e materiali preziosi dai rifiuti

Tecnologie e competenze al servizio dell’economia circolare. L’Ad Flavio Raimondo: “Occasione importante per raccontare la nostra realtà operativa”

Haiki rifiuti

Vado Ligure. La società Haiki+, che gestisce la discarica per rifiuti speciali di Bossarino a Vado Ligure, ormai a dimensione regionale, è stata protagonista alla fiera internazionale di “Ecomondo”, il principale evento europeo, giunto alla sua 26° edizione, dedicato alle tecnologie e soluzioni industriali nel settore ambientale e dell’economia circolare.

“E’ stata una bella vetrina, una importante occasione per raccontare tutte le novità del nostro gruppo, i nostri servizi e la strategia operativa per applicare concretamente i principi dell’economia circolare. Il nostro obiettivo è di consolidarci come player di riferimento in un comparto funzionale per l’intero sistema economico e produttivo” affermano il presidente Nicola Colucci e l’Ad della società Flavio Raimondo.

“Per portare a termine la transizione ecologica, oggi serve un approccio circolare e sostenibile alla gestione dei rifiuti. Eppure, per le aziende, gli ostacoli sono ancora tanti e difficili da superare, come l’eccessiva burocrazia e la scarsa consapevolezza degli incentivi disponibili”.

“Per fare la differenza è necessaria l’esperienza di chi conosce il settore da anni e può trasformare quello che viene percepito come un problema e uno scarto in risorsa, con concrete opportunità di business: questo è il Gruppo Haiki+” sottolineano ancora Colucci e Raimondo.

“Abbiamo evidenziato come la gestione circolare dei rifiuti rappresenta un valore aggiunto per il business, oltre all’importanza dell’innovazione e di competenze diversificate per una gestione ottimale degli scarti”.

“Infine, il nostro gruppo ha mostrato come l’applicazione dei principi di economia circolare possano valorizzare la materia e potenziare le pratiche virtuose del riciclo” concludono presidente e Ad di Haiki+.

Tra queste Haiki Mines, parte del Gruppo Haiki+, specializzata nello smaltimento certificato dei rifiuti non recuperabili, ha presentato il concetto di “landfill mining”, ovvero un innovativo processo con cui estrarre metalli e materiali preziosi dai rifiuti presenti in discarica, da trasformare poi in materie prime secondarie: “Attraverso questa pratica è possibile moltiplicare le opportunità di circolarità nella filiera produttiva, eliminando così gli impatti ambientali negativi legati ai siti di stoccaggio, come le emissioni di percolato e biogas”.

“Si tratta di un progetto di recupero di alcune vasche di discarica per tutti quei rifiuti che non sono più recuperabili: c’è una parte di residuo che le industrie e le imprese, dopo averlo trattato, non possono più lavorarlo, non è più riciclabile, non è più riutilizzabile e quindi deve essere abbancato in una discarica controllata come le nostre”.

“All’interno dei siti di messa a dimora sono infatti abbancati anche materiali che oggi sono materie prime seconde: plastica, metalli vari e ferro. Il materiale che è all’interno è possibile dividerlo attraverso un impianto meccanizzato e di riproporre quel materiale come materia prima seconda all’interno del circuito economico produttivo” concludono presidente e Ad di Haiki+.

Haiki rifiuti

Nell’ambito dell’evento, lo stato di salute della green economy in Italia mostra ancora difficoltà, ritardi, e pochi dati positivi. La decarbonizzazione non è in linea rispetto ai nuovi target europei. Le emissioni di gas serra sono aumentate dal 2019 al 2022. Nel 2022 l’energia rinnovabile è diminuita e il trend non è al passo con gli obiettivi europei. Buono il livello per il tasso di riciclo dei rifiuti. Il tasso di utilizzo di materia proveniente dai rifiuti, pur restando positivo, è diminuito. L’Italia è al diciannovesimo posto nella Ue per le aree protette di terra.

La fotografia dell’Italia delle green economy è contenuta nella Relazione sullo Stato della Green Economy presentata in apertura degli Stati Generali della Green Economy 2023, il summit verde organizzato dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 68 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il MASE e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. dedicato quest’anno a “L’economia di domani: una green economy decarbonizzata, circolare e rigenerativa”.

Più luci che ombre sull’economia circolare: la produttività delle risorse nel 2022 è ancora fra le migliori nell’UE, al 3,3 euro di PIL per Kg di risorsa consumata, ma è in calo rispetto ai 3,5 del 2019. La percentuale del riciclo di tutti i rifiuti nel 2020 è stata ad un buon livello: del 72 %, a fronte di una media europea del 58%. Nel 2021 il tasso di utilizzo di materia proveniente dal riciclo è stato pari al 18,4%, un buon livello rispetto alla media europea, ma di diminuzione rispetto al 2020. Si segnalano, infine, nel 2023 rilevanti difficoltà nel mercato di alcune materie prime seconde, in particolare di quelle plastiche.

L’attuazione delle misure europee per l‘economia circolare consentirebbe all’Italia, al 2030, di risparmiare 82,5 miliardi di materiali importati, di aumentare di 4 miliardi il valore delle attività di riciclo dei rifiuti e di ridurre i costi dello smaltimento di rifiuti in discarica di 7,3 miliardi.

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