Ricordo

Una strada agli Erzelli per ricordare Sofia Sacchitelli e la sua battaglia per la ricerca sulle malattie rare

Il consiglio comunale ha approvato la mozione che dà il via all'iter toponomastico. La giovane studentessa è morta meno di un anno fa a causa di un raro tumore cardiaco

Generico marzo 2023

Genova. A Genova una strada porterà il nome di Sofia Sacchitelli, la studentessa genovese di medicina morta a 23 anni a causa di un raro tumore dopo aver fondato l’associazione “Sofia nel cuore” per finanziare la ricerca sulla sua malattia.

La mozione con la proposta, firmata dal consigliere di Fratelli d’Italia Francesco De Benedictis, è stata presentata e approvata oggi all’unanimità dal consiglio comunale di Genova.

L’idea – si legge nel testo della mozione – è quella di “onorare la memoria di Sofia Sacchitelli e la sua battaglia per la ricerca in tema di malattie rare intitolandole una strada nella zona degli Erzelli, dove sorgeranno il nuovo ospedale e il centro di ricerca biomedica”.

Il voto sulla mozione in consiglio comunale sarà un passaggio politico per dare più forza alla proposta, dopodiché l’iter dovrà seguire le procedure previste, cioè l’approvazione preventiva in municipio, la presentazione della domanda alla commissione per la toponomastica e la richiesta di una deroga alla prefettura, essendo trascorsi meno di dieci anni dalla morte della ragazza, scomparsa meno di un anno fa.

Durante la discussione in aula l’intervento molto personale ed emotivamente intenso da parte della consigliera Pd Rita Bruzzone: il fratello Roberto, primo presidente del municipio Ponente, le fu strappato da una grave malattia (a lui è intitolata la passeggiata a mare di Voltri).

“Non è semplice per le famiglie camminare e leggere il nome dei propri cari che non ci sono più, ma queste iniziative non sono mai retoriche e io mi auguro che quella dedicata a Sofia sia una via piena di sole”.

Insieme alla mamma Patrizia e alla sorella Ilaria, con la collaborazione della blogger Mariangela Guido, Sofia Sacchitelli aveva fondato l’associazione Sofia nel cuore che raccoglie fondi per aiutare i medici a studiare l’angiosarcoma cardiaco e a trovare la cura. Si tratta di una malattia che colpisce una persona su 3 milioni. La diagnosi per lei arrivò nel novembre 2021. “Ho chiesto al medico, perché io? E lui mi ha risposto: solo sfiga”, raccontava la ragazza. Che però ha voluto lasciare qualcosa di tangibile anche oltre la sua morte, diventando un simbolo della lotta alle malattie rare.

Poco prima di morire Sofia era stata insignita della prima medaglia d’oro al merito della storia dell’Università di Genova. La scuola di Scienze mediche e farmaceutica dell’ateneo ha deciso di intitolarle un’aula nel polo biomedico di corso Gastaldi, ricordando “l’importante attività sociale da lei intrapresa con impegno e altruismo, affinché le straordinarie doti da lei dimostrate possano essere di esempio per tutti”

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