Genova. Un’indagine della Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi) ha rilevato che la metà dei medici liguri pensa alla pensione anticipata e un terzo dei non pensionabili di lasciare il pubblico, mentre il 16% vuole cambiare mestiere. L’indagine, che ha coinvolto 500 medici liguri, ha anche rilevato che quasi l’80% degli ospedalieri vede ancora nel Servizio sanitario nazionale (SSN) “un baluardo del diritto alla salute, che mette le ragioni assistenziali davanti a quelle economiche”.
Tra i motivi che spingono i medici liguri a lasciare il lavoro, il primo è la paura di futuri tagli alle pensioni (30%). Seguono la difficoltà di conciliare lavoro e vita privata (20%), la scarsa valorizzazione del lavoro (15%) e le condizioni di lavoro ritenute insufficienti (10%).
A preoccupare i medici liguri è anche la situazione del SSN, che viene visto come sempre più in difficoltà. Secondo l’indagine, solo il 10% dei medici liguri pensa che gli straordinari meglio retribuiti possano risolvere il problema delle liste di attesa, mentre il 50% ritiene che sia necessario assumere più personale.
Secondo lo studio le motivazioni di chi si sente ancora legato al servizio pubblico restano forti. Quasi il 70% dei medici liguri che ha partecipato all’indagine ha dichiarato di voler continuare a lavorare nel SSN per garantire a tutti il diritto alla salute, seguito da un 22% che percepisce ancora come un valore la sicurezza del posto di lavoro.
Per affrontare la situazione del SSN, Fadoi ha presentato una serie di proposte, tra cui: Aumentare le risorse per il SSN, in modo da poter assumere più personale e migliorare le condizioni di lavoro;
Stabilizzare il personale precario; Ridurre le liste di attesa, garantendo un’assistenza di qualità a tutti i cittadini.