Il report

I liguri si sentono più sicuri rispetto gli altri italiani, ma i reati aumentano

I furti rimangono i delitti più diffusi (37%), seguiti dai danneggiamenti (17%) e dalle truffe e frodi informatiche (12%)

donna notte violenza donne

Genova. I liguri si sentono più sicuri rispetto ai residenti delle altre regioni italiane, ma la loro percezione non è in linea con l’andamento vero e proprio dei reati. Se la percezione di rischio criminalità, infatti, è del 18,1%, i reati aumentano del 4,4%, 65.000 quelli denunciati nel 2022.

Il dato emerge dai report annuali dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza e sulla criminalità organizzata, elaborati da Liguria Ricerche, società in-house di Regione Liguria, prendendo in esame i dati Istat. Le ricerche forniscono una panoramica dei delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria e un’analisi dei fenomeni legati alla criminalità organizzata, compreso il monitoraggio sulla situazione dei beni confiscati.

Dai report emerge che nel 2022 in Liguria è inferiore la percezione del rischio di criminalità (18,3%) rispetto al dato nazionale (21,9%) e del Nord-Ovest (22,3%), così come migliora la percezione di sicurezza dei cittadini che camminano da soli al buio (+8,1 punti percentuali rispetto al 2018). Aumentano invece le denunce di scomparsa (il recente dato pubblicato indica per la Liguria 851 denunce nel 2023, +18% rispetto al 2022), e i delitti denunciati (65 mila, +4,4% rispetto al 2021).

I furti rimangono i delitti più diffusi (37%), seguiti dai danneggiamenti (17%) e dalle truffe e frodi informatiche (12%). Per quanto riguarda la violenza di genere viene registrato un aumento, tra il 2018 e il 2022, delle chiamate alla help-line (+10%).

Sul fronte della criminalità organizzata, al primo dicembre 2023 in Liguria erano 444 i beni confiscati alle mafie, di cui 275 ancora in gestione da parte dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) e 169 già destinati. Il volume più alto dei beni si trova in provincia di Genova (214).

“Uno degli elementi che sta alla base della civile convivenza sociale e dello sviluppo di relazioni costruttive e solide – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico e alla Sicurezza Alessio Piana – è la sicurezza effettiva che le persone e le attività sociali ed economiche sperimentano quotidianamente, così come la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Appare perciò importante, per l’ente regionale, monitorare la situazione relativa alla sicurezza sul proprio territorio, anche attraverso l’analisi dell’informazione statistica riferita alla commissione di reati e alle loro caratteristiche e dinamiche nel tempo. In questa prospettiva, l’Osservatorio regionale sulla sicurezza e sulla criminalità organizzata rappresenta un importante strumento informativo e di monitoraggio utilizzato dall’ente regionale a supporto delle proprie attività in materia di sicurezza integrata, oltreché un mezzo di informazione per la cittadinanza e di promozione della cultura della legalità, con riferimento alle politiche regionali di valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata presenti sul territorio della Liguria”.

Oltre a provvedere alla redazione dei due report, Liguria Ricerche cura la gestione di una dashboard interattiva, strumento innovativo che consente di visualizzare ed esplorare i dati annuali di fonte Istat raccolti dalle Prefetture relativi al tema della sicurezza, e fare un confronto fra le varie realtà territoriali. La piattaforma, periodicamente aggiornata con i dati progressivamente disponibili, è consultabile sul sito di Regione Liguria o di Liguria Ricerche.

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