La scelta

Pd, Andrea Orlando rinuncia alla candidatura alle Europee: “Ho da fare qui sul territorio”

Il deputato ha sciolto la riserva in occasione dell'assemblea regionale dei circoli che si è tenuta al Cap di via Albertazzi

Andrea Orlando

Genova. “Ho iniziato questo lavoro e non lo voglio interrompere, non mi candiderò per le europee perché ho da fare qui sul territorio. Il mio compito è rimanere qui e aiutare il processo politico che deve andare avanti. Ma dobbiamo assolutamente far andare a votare la gente, altrimenti in questo modo alziamo la palla alla destra”. Lo ha detto il deputato Pd Andrea Orlando a margine della sua partecipazione all’assemblea dei circoli Pd che si è tenuta a Genova al Cap di via Albertazzi.

“Alle ultime elezioni è andata a votare meno della metà delle persone e questo non va bene – ha aggiunto Orlando -, devono votare tutti. Viviamo con una Destra oligarchica in Liguria, dove si mescolano centri di potere definiti e dove in pochi pretendono di decidere del destino di tutti. Prima parola d’ordine da mettere in campo è porci l’obiettivo di far tornare la gente a votare“.

Ai dirigenti più giovani “dico di promuovere più assemblee e imparare a rispondere alle domande, perché così si costruisce il partito” ha concluso.

“L’assemblea dei circoli del Partito Democratico è stato un momento di forte e importante condivisione di idee, proposte, aspettative e volontà di riscoprire percorsi e costruirne di nuovi – dicono in una nota Davide Natale segretario PD Liguria e Fabio Franchini responsabile organizzazione PD Liguria – È emerso un Partito che vuole essere utile e che dice con chiarezza da che parte sta.  150 sono i questionari inviati ai 132 segretari di circolo e ai 18 coordinatori di municipi, comprensori e unioni comunali e le 123 risposte arrivate prima dell’assemblea sono la migliore dimostrazione della voglia di dialogare e mettersi in gioco. Il questionario e l’assemblea sono state un’occasione per condividere spunti e iniziative, per modulare e costruire al meglio la nostra proposta politica. Dalle risposte date emerge la grande importanza riconosciuta alle Feste, che rappresentano sia un momento di iniziativa politica, che di costruzione di una comunità. La pandemia ha evidenziato il bisogno di questi momenti di incontro e dopo l’emergenza si sono moltiplicati i circoli impegnati nell’organizzazione, sia i giorni dedicati agli eventi. Alcune realtà hanno ripreso a incontrarsi dopo anni e anni che non lo facevano e sono state occasioni di grande coinvolgimento per le associazioni dei territori e dei cittadini che, anche se non iscritti al partito, hanno voluto dare il loro contributo di militanza”.

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