Il caso

“Un meraviglioso gol che mette a tacere le polemiche”, bufera sul cronista Rai per la rete dell’ex Genoa Portanova

Il giocatore attende il processo in appello, condannato in primo grado per stupro di gruppo. Il giornalista ha poi precisato di non voler entrare nel merito della vicenda giudiziaria e ha chiesto scusa

Generico settembre 2023

Italia. “Un gol davvero meraviglioso che mette a tacere le polemiche anche se poi ricordiamo che tra qualche mese ci sarà l’appello del processo a Firenze per stupro di gruppo. Ma torniamo allo sport”.

Così Nicola Zanarini, cronista di Rai Radio1, durante la cronaca di Reggiana Cremonese a “Tutto il calcio minuto per minuto”, ha commentato la rete segnata da Manolo Portanova, giocatore ex Genoa – e fu proprio mentre aveva ancora la maglia rossoblù che iniziò la vicenda giudiziaria – con parole che a molti sono sembrate troppo assolutorie.

“Un gol meraviglioso, il primo di Manolo Portanova, l’uomo più discusso dall’inizio della stagione a Reggio Emilia, che ha spaccato la tifoseria con la sua condanna in primo grado per stupro. Non lo volevano in tanti, soprattutto le tifose della Reggiana e invece gli ultrà lo volevano eccome, ed è andato a festeggiare proprio sotto la curva granata il suo primo gol in Campionato”, le parole del cronista.

Rai Radio1 ha fatto scattare un’indagine interna. L’audio con il taglio della cronaca finito nell’occhio del ciclone è stato rilanciato sui sociale dal senatore del Pd Filippo Sensi: “Condannato in primo grado con sei anni di reclusione per stupro di gruppo, la giustizia farà il suo corso — scrive Sensi — se questa è, può essere una telecronaca del servizio pubblico”.

Zanarini ha poi chiesto scusa su Facebook: “Oggi pomeriggio durante la radiocronaca di Reggiana-Cremonese su Radio Rai ho fatto un commento sicuramente fuori luogo dopo il gol di Manolo Portanova – ha scritto – Non intendevo certo dire che il caso sia chiuso da una rete o le polemiche spazzate vie da un gesto sportivo, tanto che subito dopo ho ricordato che l’appello dopo la condanna in primo grado a sei anni per la grave accusa di stupro di gruppo si terrà nei prossimi mesi a Firenze. Ho seguito la questione negli ultimi tempi – aggiunge il giornalista Rai – dando voce alle associazioni di donne di Reggio Emilia che hanno contestato la scelta di ingaggiare il giocatore e ho anche criticato la società granata per il lungo silenzio in merito, e sottolineato anche la grande prudenza del Comune nel prendere una posizione. Lungi da me il voler assolvere un imputato per un gol, nell’enfasi della radiocronaca mi è scappata una grossa stupidaggine, di cui mi scuso, e anche nel seguito della radiocronaca ho detto che il gol di oggi non mette certo fine al caso Portanova e alle polemiche che sono seguite all’ingaggio del giocatore”.

Scuse che non bastano, secondo la commissione Pari Opportunità di Fnsi, Usigrai, Cnog e Giulia, che invitano il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti a valutare eventuali azioni disciplinari.

“Come oramai è stranoto anche per le polemiche social e le prese di posizione che ne sono seguite – si legge in una nota – quando il giocatore Manolo Portanova ha segnato durante la partita di B Reggiana – Cremonese, il radiocronista Rai Nicola Zanarini ha commentato: ‘Un gol meraviglioso di Portanova che mette a tacere le polemiche’. Il centrocampista della Reggiana in dicembre era stato condannato in primo grado a sei anni di carcere per violenza sessuale di gruppo, con ciò che ne era conseguito. Vero è che poi Zanarini si è scusato su Facebook e ne prendiamo atto”.

“Come CpoFnsi, Usigrai, Cnog e Giulia tuttavia segnaliamo al Consiglio di disciplina competente se vi siano state violazioni deontologiche e altresì invitiamo la Rai, che è servizio pubblico, a prestare particolare attenzione ai temi del linguaggio, anche con appositi corsi formativi (non solo per giornalisti) nell’ottica di creare una cultura positiva, specie in questo particolare momento storico segnato da una lunga e dolorosa scia di violenze, stupri, femminicidi”, conclude la nota.

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