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venerdì
28
Luglio
2023

“Serenate per archi” nel concerto dell’Orchestra dell’Opera “Carlo Felice” a Genova

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Luglio
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Orchestra Opera Carlo Felice Genova

Genova. Venerdì 28 luglio alle ore 19 nel Primo Foyer del Teatro “Carlo Felice” il maestro Davide Massiglia tornerà alla direzione dell’Orchestra dell’Opera “Carlo Felice” con “Serenate per archi”, un concerto dedicato al repertorio per orchestra d’archi con brani di Osvaldo Palli, Edvard Grieg e Pëtr Il’ič Čajkovskij. Palli (1921 – 2014) è stato primo violino dell’Opera tra gli anni ’70 e ’80. “Meditazione” è un suo brano del 1997: un un movimento unico, Larghetto, il carattere del brano ben si identifica con il titolo.

L’elemento della riflessione, dal tono assai malinconico e nostalgico, si ritrova nella ripetizione ossessiva, quasi un lamento, delle quartine affidate dapprima ai violini, poi alle viole. La stessa durata di circa tre minuti rimanda alla dimensione di una suggestione sfuggente che, dopo essere stata illuminata da un brevissimo momento di speranza, torna alla dinamica ossessiva e malinconica iniziale e quindi svanisce.

Il programma proseguirà con la “Holberg Suite” di Grieg, composta nel 1884 inizialmente per pianoforte e in seguito trascritta dal compositore per orchestra d’archi. Il titolo rimanda allo scrittore Ludvig Holberg (1684 – 1754), il quale ebbe una straordinaria influenza sulla storia del teatro soprattutto nel NordEuropa. Grieg realizza il suo omaggio ispirandosi allo stile barocco, ovvero quello che in forma letteraria era proprio del drammaturgo norvegese. Ecco dunque motivata la scelta di un preludio iniziale e quattro delle danze consacrate dalla tradizione settecentesca: una sarabanda, una gavotta, un’aria, un rigaudon. L’aria riprende il carattere danzante generale ma in una direzione più contemplativa che rimanda allo stile bachiano.

In conclusione la “Serenata op. 48” di Čaikovskij. Composta nel 1880 in un momento di significativo turbamento emotivo, rappresenta una ricerca di equilibrio quantomeno nella dimensione creativa e segue principi quasi accademici di grande rigore stilistico. Ispirandosi allo stile di Mozart, che riprende soprattutto nella scrittura orchestrale, Caikovskij crea uno speciale equilibrio tra la struttura armonica interna a ciascuno dei quattro movimenti e il sistema di rimandi tra temi, a dare un senso circolare alla composizione. Non manca la voce propria del compositore russo, che si percepisce in particolare nel terzo movimento, Elegia, e nella spiccata predisposizione per la danza, che emerge a pieno nel Valzer del secondo.

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