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Tombini speciali e onde sismiche contro i ratti nel centro storico, conclusa la sperimentazione

Non solo veleno, il Comune acquista le due trappole testate in vico Sauli e via Delle Grazie ma l’obbiettivo è estendere la rete

topi sampie

Genova. Dopo un anno di sperimentazione il Comune di Genova ha deciso di continuare a percorrere la strada dell’innovazione per provare ad arginare il problema dell’invasione di topi in città, soprattutto nel centro storico. Più che strada si dovrebbe parlare di “vicolo”, sia perché queste sono le realtà interessate dal test sia perché il progetto, in questi 12 mesi, non è propriamente decollato.

Con una recente determinazione dirigenziale Tursi ha acquistato dall’azienda Teknoinnova due dissuasori a onde sismiche che nei mesi scorsi erano state già posizionate in via sperimentale in due ecopunti Amiu in vico Sauli e via Delle Grazie. 6800 euro il costo dell’operazione.

Il ritrovato tecnologico, “shock-rat” e “shock-wave”, agisce su due piani, le micro-onde sismiche allontanano i topi attraverso l’impulso, gli ultrasuoni li scacciano infastidendoli. Il sistema permette di risparmiare sulla pulizia degli ecopunti ed è meno cruento del veleno o di altri tipi di trappole fisiche.

L’altra faccia della medaglia, però, è che i ratti non vengono eliminati ma soltanto “spostati” altrove. E qui entra in gioco il secondo elemento del progetto SfRatto, uno speciale tombino “a imbuto” che non consente ai topi di risalire in superficie. Un esempio di questa tipologia si trova proprio in vico Sauli, nascosto sotto una normale griglia in ghisa, ma finora è l’unico tombino di questo tipo in città.

“Con l’amministrazione torneremo a incontrarci per mappare i punti dove ci sia necessità del nostro sistema – spiega Davide di Benedetto, ad di Teknoinnova – la sperimentazione nei due ecopunti è andata bene e l’obbiettivo è di estendere la rete in altre zone della città, a quanto abbiamo capito però bisogna che si reperiscano dei fondi a oggi mancanti”.

Per il progetto SfRatto l’amministrazione comunale aveva stanziato inizialmente 30mila euro, risorse che dovranno essere integrate se la volontà sarà quella di proseguire con l’azione nei confronti dei cosiddetti animali critici, come vengono definiti i topi, ma anche i piccioni e i cinghiali.

In queste settimane estive, complice l’assenza di precipitazioni e quindi una minore pulizia dei vicoli, insieme a una maggiore presenza di rifiuti dovuti ai molti turisti, il problema dei topi sembra essersi ulteriormente esacerbato. Diverse le lamentele da parte di commercianti e ristoratori e le scene di visite “imbarazzanti” nei pressi dei dehors.

L’ultima derattizzazione straordinaria in città è avvenuta nel febbraio scorso. Il compito della gestione dei muridi è in carico all’ufficio Animali, tramite un accordo pluriennale con Amiu Bonifiche. La presenza di colonie di topi in aree private deve essere però obbligatoriamente risolta dai proprietari degli immobili con disinfestazioni a cadenza almeno annuale e avvalendosi esclusivamente di ditte specializzate con prodotti autorizzati dal Ministero della Salute. Di tali interventi dovrà essere data comunicazione ai competenti uffici civici.

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