Milano. Conclusa l’opa obbligatoria di Bper Banca su Carige, lanciata a seguito dell’acquisizione del 79,4% del capitale dell’istituto di credito ligure dal Fondo Interbancario di Tutela dei depositi.
All’offerta degli emiliani, che valorizzava le azioni 80 centesimi l’una, ha aderito il 12,6% del capitale, a cui si aggiunge un ulteriore 1,9% acquistato da Bper sul mercato nel corso dell’opa.
“La quota di Bper – si legge in una nota arrivata in serata – si attesta al 93,9% del capitale”.
L’istituto emiliano avvierà ora la procedura dell’obbligo di acquisto sul restante 6,1% del capitale con l’obiettivo di delistare la banca.
Non ha quindi avuto per ora alcun effetto sul processo di fusione la decisione del tribunale di Genova di sospendere, su istanza dell’ex primo azionista Malacalza Investimenti, le delibere assembleari con le quali lo scorso 15 giugno gli azionisti di Carige hanno nominato il consiglio presieduto da Gianni Franco Papa e rinunciato all’azione di responsabilità contro Cesare Castelbarco Albani e Piero Montani, rispettivamente presidente e amministratore delegato ai tempi della banca controllata dai Malacalza.