Tensione e polemiche

Riparazioni navali, Salvatore fischiata dai lavoratori. Poi il M5S vota la risoluzione a metà

Grillini votano contro ampiamento quarto bacino previsto dal Blue Print e ribaltamento a mare, ma Battistini si dissocia

Genova. Una risoluzione per punti che ha visto il voto favorevole di tutti i consiglieri, compresi i pentastellati per dire no a “qualunque ipotesi di trasferimento delle riparazioni navali” ma il voto contrario del M5S su due punti: quello relativo all’attuazione del Blue print e all’ampiamento del quarto bacino di carenaggio e quello relativo al ribaltamento a mare di Fincantieri. Si conclude, con una risoluzione faticosamente concordata e che non mancherà di suscitare polemiche, la lunga mattinata dei lavoratori delle riparazioni navali in consiglio regionale. A dissociarsi dal gruppo il consigliere Francesco Battistini che ha votato sì a tutti e sei i punti della risoluzione.

Oltre al no a qualunque ipotesi di trasferimento, gli altri punti riguardavano l’impegno ad attivarsi per garantire la continuità produttiva e lo sviluppo delle riparazioni navali, a mettere in atto tutte le iniziative volte a realizzare i necessari interventi infrastrutturali nel rispetto della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini e a garantire la centralità delle riparazioni navali nel tessuto produttivo genovese. Su questi punti tutti i consiglieri presenti (29 su 31) hanno votato all’unanimità. Sui punti relativi al Blue print e al ribaltamento a mare è arrivato invece il voto contrario dei consiglieri del M5S Alice Salvatore, Marco De Ferrari e Gabriele Pisani e Andrea Melis. Favorevole Battistini, che poco prima si era scusato pubblicamente con i lavoratori delle riparazioni navali. Il consigliere regionale Andrea Tosi, presente nella prima parte della seduta, aveva nel frattempo lasciato il consiglio regionale.

Quella di oggi per il M5S genovese o quantomeno per il suo gruppo consigliare in Regione è chetamente la pagina più difficile dal momento delle elezioni. Alice Salvatore ha provato in aula a difendersi: “L’M5S da sempre si schiera a fianco lavoratori da parte nostra non c’e’ stata nessuna richiesta formale di spostare i cantieri a 5 km, solo un’interrogazione per chiedere alla giunta Toti se si sta muovendo per trovare una soluzione all’inquinamento atmosferico evitando la contrapposizione tra lavoro e salute dei cittadini e dei lavoratori stessi, perché i dati che abbiamo sono allarmanti”, ma è stata sommersa da insulti e fischi. “Vieni a vedere i cantieri visto che ti abbiamo invitato e non sei venuta” le hanno urlato diversi lavoratori”, “ritorna sulla Terra Alice” evia così.
E il collega di gruppo Francesco Battistini, che pur aveva firmato l’interrogazione, si è dissociato dal gruppo: “Parlo come Francesco Battistini e mi tolgo la giacca perché parlo da metalmeccanico” ha detto alla platea di lavoratori che ha replicato con frasi ironiche. “Abbiamo sbagliato interrogazione – ha detto Battistini – perché non esiste salute senza lavoro e sono qui per chiedervi scusa uno per uno”.
Toti in aula ha chiuso la vicenda, con la consueta flemma: Le riparazioni navali erano, sono, restano e si svilupperanno nel porto di Genova, dove sono, la mia giunta non ha mai seguito l’ambientalismo peloso e populista”. “Con i tanti problemi occupazionali che abbiamo in Liguria, non vorrei affrontarne altri su Genova, – sottolinea – Renzo Piano mi ha ribadito l’importanza di salvaguardare un pezzo di storia di Genova nel Blue Print, mi ha detto ‘voglio il tombamento per non cancellare la tradizione dello scalo’, non e’ mai esistita una discussione sullo spostamento delle riparazioni”. “Al governo Renzi diciamo che serve un piano strategico per il rilancio del porto di Genova, – continua Toti – ci sono una serie di investimenti in ritardo, a partire dall’espansione delle riparazioni navali e dal ribaltamento a mare Fincantieri a Sestri Ponente”. “Genova ha patito molto il commissariamento del porto – rimarca – abbiamo perso molto tempo e siamo arrivati in fondo, ma l’interlocuzione con il governo mi fa essere ottimista, sono convinto che presto arriveremo a uno sblocco della governance”.

Ad infierire sul M5S anche il Pd. “Chi chiede la delocalizzazione delle Riparazioni Navali non solo non ha capito nulla della storia di Genova, ma dimostra anche di non avere alcuna visione del suo futuro” ha commentato la capogruppo Raffaella Paita. “Chiariamo subito un concetto: il Partito Democratico è contrario a qualsiasi ipotesi di trasferimento di questa attività – continua Paita – Di fronte a un clima di incertezza lavorativa, non possiamo perdere un’eccellenza come questa. Mettere in discussione quest’attività (come hanno fatto i Cinque Stelle) è pura follia”.

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