Genova. Dopo “La locandiera” con Sonia Bergamasco martedì 15 e mercoledì 16 aprile alle ore 20:30 alla Sala Mercato Antonio Latella, tra i registi più importanti e riconosciuti nel panorama internazionale, tornerà ospite di Teatro Nazionale con “Wonder Woman”, un lavoro scritto insieme a Federico Bellini e che affronta temi fondamentali come il pregiudizio, la dignità umana, la violenza di genere.
Lo spettacolo prodotto da TPE Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Stabilemobile si ispira ad un episodio realmente accaduto ad Ancona nel 2015, quando una giovane ragazza peruviana fu vittima di uno stupro di gruppo. La vicenda divenne un caso simbolo di malagiustizia quando gli imputati furono assolti: la motivazione del collegio giudicante, costituito da tre donne, fu che la vittima era troppo mascolina e non abbastanza attraente da rendere plausibile la violenza. Un giudizio inquietante, una sentenza aberrante, ribaltata solo successivamente dalla Corte di Cassazione, che ha condannato i colpevoli per la loro violenza.
Latella e Bellini trasformano questa vicenda in un’intensa riflessione teatrale. La vittima, soprannominata “vichingo” dai suoi aguzzini, diventa in scena una Wonder Woman dei nostri giorni, una figura simbolica che combatte per ribaltare l’ingiustizia sociale e affermare una verità continuamente negata. Il caso giudiziario è narrato e teatralizzato da quattro giovani attrici e performer (Maria Chiara Arrighini, Giulia De Renzi, Chiara Ferrara e Beatrice Verzotti), sostenute dalle musiche e dai suoni creati dal compositore e sound designer Franco Visioli, Leone d’Oro alla carriera nel 2020 e collaboratore dei più importanti registi degli ultimi decenni.
“Wonder Woman” è il primo capitolo di un dittico che gli autori hanno dedicato alla rilettura contemporanea e personalissima dei supereroi del XX secolo: persone comuni che nella complessità economica, sociologica, antropologica contemporanea testimoniano di essere dotati di superpoteri con la propria dedizione alla vita. Secondo e conclusivo capitolo di questo dittico è “Zorro”, che ha per protagonista il celebre cavaliere, paladino dei poveri, anch’egli incarnato da un quartetto, in questo caso di interpreti maschili.
“Nello spettacolo la ragazza lotta per la verità e si batte per la giustizia ma ogni incontro, dai poliziotti di quartiere alle giudici stesse, finisce per rafforzare l’idea di una comunità in cui non c’è spazio né per la pietà né tantomeno per la giustizia stessa – scrive Antonio Latella nelle note di regia – ‘Wonder Woman’ è un flusso di parole senza interruzioni che corre, palpita e a volte quasi si arresta come il cuore della ragazza, sottoposta a continui interrogatori, richieste, spiegazioni che la violenza subita non può rendere coerenti, logiche e senza contraddizioni”.
“Eppure, come la Wonder Woman disegnata e creata da William Marston, l’eroina di questo racconto teatrale non si darà mai per vinta, forte della propria volontà interiore, qui metaforicamente simboleggiata dal lazo della verità, l’arma che costringe chiunque ne venga avvolto a non mentire”, conclude.
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