L’esilarante storia di un traffico di droga dall’Italia al Messico per uno spettacolo “dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari”. Gli Stati Uniti d’America, con il sostegno dei paesi alleati, hanno deciso di bombardare il Messico, distruggendo tutte le piantagioni di droga e classificando le numerose vittime come “effetti collaterali”, con il pretesto di “esportare” la propria democrazia.
Fil e Charlie, due trentenni dal presente incerto per non parlare del futuro, coltivano nel loro appartamento grossi quantitativi di marijuana e, con opposte motivazioni, decidono di tentare il colpo della propria vita: invertire il normale andamento del mercato esportando la droga dall’Italia al Messico.
Su questo pretesto surreale si fonda la trama del testo che “esploderà” non appena nella loro vita entrerà Wanda, una trentenne obesa, frequentatrice di un fallimentare corso di autostima. Con la complicità della madre ludopatica di Fil, Lucia, i tre preparano il grande viaggio. Ma tutto si complica quando, dopo quindici anni di assenza, torna a casa il padre di Fil, diventato nel frattempo Annalisa…
«Thanks for Vaselina racconta la storia di esseri umani sconfitti, lasciati in un angolo dal mondo che prima li ha sfruttati e poi tragicamente derisi» dichiarano i membri di Carrozzeria Orfeo. Paragonati ai fratelli Coen, ad Almodovar e Ken Loach o a autori teatrali di area britannica e irlandese come Martin McDonagh, Robert Farquhar o Owen McCafferty, in questi anni sono stati capaci di produrre spettacoli che sono un affresco feroce sull’ipocrisia e sui paradossi della società contemporanea ma in cui affiora prepotente il bisogno di riscattarsi.
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