Genova. Con la forza espressiva del flamenco cinque ragazzi tra i venti e i trent’anni provenienti da parti del mondo diverse (Italia, Spagna, Francia e Stati Uniti) raccontano i sentimenti di una nuova beat generation che rifiuta il mito del successo. Con “Tablao Beat” si esibiranno in prima assoluta giovedì 3 ottobre alle ore 21:30 a La Claque, in vico san Donato, giorno in cui esce il primo singolo. A firmarlo sono Marco Buccellato, in arte Boccanegra (cante, toque, narrazione), ideatore dell’intero progetto, Carmen García Seuma (cante), Ulysse Hénensal (toque), Elodie Roubert (cante), Ana Maria Cornejo Silva (baile).
Si sono formati alla Fundación Cristina Heeren di Siviglia, al Centro de Arte Flamenco y Danza Española “Amor de Dios” di Madrid e all’Escuela Carmen de las Cuevas di Granada. Eseguono un tablao flamenco in cui uniscono musica, canto, danza e narrazione, rinnovando il ritmo della più radicata tradizione andalusa grazie a sonorità indipendenti e attinenti a generi musicali diversi. Un’esplorazione umana, culturale ed espressiva che debutta con “Tablao Beat” e l’uscita del singolo “Carmona-Alegrías” il 4 ottobre a mezzanotte.
Marco Buccellato, genovese, figlio d’arte, a quindici anni fonda i Boccanegra, band che si scioglie alla fine del liceo, lasciandogli il nome che da allora porta avanti nella carriera solista. Nel 2022 prende la chitarra e parte per Granada per specializzarsi nella ricerca che lo appassiona: il flamenco. È in questa occasione che da una scintilla inizia a germinare “Tablao Beat”. “Mi trovai una sera d’autunno in un mirador dell’Albaicín di Granada insieme a dei ragazzi di Cadice che suonavano e cantavano accompagnati dalle palmas (le mani) di una decina di coetanei – racconta – Mi unii a loro e mentre le ritmiche del flamenco ci mettevano in relazione l’immagine di persone tra loro sconosciute che s’incontrano e sperimentano modi alternativi di stare con gli altri risuonò in me come una rivelazione. La soluzione ad un conflitto che intuivo appartenesse tanto a me quanto a chi mi stava accanto. Quella sera cominciò la mia ricerca”.
Così nasce la consapevolezza di fare parte di quella che forse è una nuova beat generation, che reagisce al senso di solitudine e ad una generale richiesta di generico successo con il desiderio di condividere il proprio tempo con gli altri, nello svolgimento di pratiche collettive e corali. Il flamenco, per come il genere è concepito nella cultura andalusa, è una di queste pratiche collettive. Con l’assegnazione del bando “Per chi crea”, emesso da SIAE e Ministero della Cultura, Boccanegra trova gli strumenti per realizzare il suo progetto. Scrive gli otto brani di un concept album in cui racconta la storia di una ragazza che per reagire alla propria inquietudine decide di partire per un viaggio oltre confine in cerca di una via d’uscita.
“Ciascun brano è costruito a partire dal patrón ritmico di uno specifico stile flamenco (palo), sviluppato attraverso una sensibilità contemporanea – dice – Nell’insieme l’album raccoglie vari palos, in analogia a quanto accade in un tablao flamenco”. Nella cultura flamenca il tablao è la tavola di legno su cui le danzatrici ballano accompagnate dalla chitarra, dal canto e dalle palmas (i palmi delle mani), tuttavia in senso esteso quando in Andalusia si parla di tablao s’intende sia il complesso linguaggio musicale e corporeo con cui gli artisti comunicano tra loro nel corso dello spettacolo sia lo spettacolo stesso che si serve di tale linguaggio. “Tablao Beat” è il frutto di una ricerca originale e dell’espressione libera di un gruppo di coetanei che hanno costruito un mondo musicale al ritmo che più li rappresenta e sono desiderosi di condividerlo con chi ha voglia di conoscerlo.
segnala il tuo evento gratuitamente +