Camogli. In occasione della Giornata Internazionale della Donna venerdì 8 e sabato 9 marzo alle ore 21 al Teatro Sociale va in scena la trasposizione di uno dei primi romanzi della letteratura italiana dedicati all’emancipazione femminile: “Storia di una capinera” di Giovanni Verga. Pubblicato nel 1871, fu un grande successo editoriale, segno di quanto il tema fosse già sentito all’epoca.
La vicenda segue il cambiamento interiore di Maria, costretta alla vita di convento dall’ottusità della famiglia. La progressiva presa di consapevolezza della propria infelicità per una scelta di vita non sentita ma imposta è rivelata da lei stessa nelle lettere ad una compagna di convento. Confidenze da cui emerge che ad operare la svolta è il contatto con la natura, il ritrovarsi con la famiglia nelle terre di Monte Ilice ma soprattutto la scoperta dell’amore.
L’adattamento per le scene di Micaela Miano e la regia di Guglielmo Ferro incentrano la storia sul rapporto fra Maria (Nadia De Luca) e il padre Giuseppe Vizzini (Enrico Guarneri), il quale, rimasto vedovo, manda in convento a soli sette anni la primogenita, condannandola all’infelicità. Un uomo che per paura e rispetto delle convenzioni causa a Maria la morte del corpo e dello spirito. I loro dubbi e i loro tormenti sono al centro della messa in scena, che coinvolge per tensione, drammaticità e critica sociale.
Il cast è completato da Rosario Marco Amato, Verdiana Barbagallo, Federica Breci, Alessandra Falci, Elisa Franco, Loredana Marino, Liborio Natali e dalla partecipazione straordinaria di Emanuela Muni. Le scene sono di Salvo Manciagli, le musiche di Massimilano Pace, i costumi della Sartoria Pipi.
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