Genova. Giovedì 10 ottobre alle ore 17:30 al Museo Biblioteca dell’Attore si terrà il terzo incontro della rassegna in cinque incontri “400 volte (+1) Shakespeare” sul tema “Shakespeare e l’Italia”. Dopo il saluto di Eugenio Pallestrini, presidente del museo, e l’introduzione di Stefano Termanini, editore e organizzatore della rassegna, interverranno Luigi Giannitrapani, autore del recente saggio “Shakespeare e il richiamo del mare”, pubblicato proprio da Termanini, il saggista Mauro Canova e il professor Roberto Trovato, docente all’Università degli Studi di Genova.
Per Shakespeare e i suoi contemporanei inglesi l’Italia, penisola circondata dal mare, trae dal mare un carattere imprevedibile e fantastico che la trasforma in un palcoscenico naturale. Tutto può accadervi: il romantico, lo straordinario, l’incredibile, il meraviglioso. Quando Shakespeare scrive, tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, a Londra l’italiano è ben conosciuto. Una trentina di lettere firmate da Elisabetta I fanno pensare che la regina stessa leggesse, e forse parlasse, l’italiano. In italiano circolavano novelle e poemi cavallereschi: da Boccaccio a Bandello, da Giovanni Fiorentino a Giraldi Cinzio, senza dimenticare Ariosto e Tasso, l’Inghilterra elisabettiana importava libri e letteratura italiani. Filosofi e letterati italiani, quali Giordano Bruno e Giovanni Florio, frequentavano le università inglesi, i circoli culturali e la corte.
La rassegna prende spunto dai quattrocentouno anni trascorsi da quando due amici e sodali di Shakespeare, Heminges e Condell, consegnando alle stampe e ai posteri il corpus shakespeariano, lo salvarono dal rischio della dispersione. Delle trentasei opere di Shakespeare comprese nel “First Folio” diciotto furono stampate allora per la prima volta. “Ci è parso importante che anche a Genova questo straordinario anniversario fosse celebrato sia per il suo ruolo di Capitale Italiana del Libro 2023 sia per i legami e gli intrecci che saldano Genova e Shakespeare al mare”, commenta Termanini.
L’idea guida è invitare alla rilettura o alla riscoperta di Shakespeare. Ci si propone di farlo in particolare praticando due vie d’accesso all’opera, all’immaginario e all’epoca di Shakespeare: il rapporto che ebbe con l’Italia e la presenza del mare, simbolo onnipresente e motore dell’azione drammatica. “Mi sono chiesto perché Shakespeare sia sempre ‘in cartellone’, perché sia sempre attuale”, spiega Giannitrapani, il quale condividerà con il pubblico alcune riflessioni sulla permanente attualità dell’opera del Bardo di Startford-upon-Avon.