Genova. Martedì 25 febbraio alle ore 18 al Teatrino Cirio Zanetti, in salita inferiore san Rocchino 3R, andrà in scena lo spettacolo “Scrivi che mi ami” di Rita Cirio e con Enrico Campanati nei ruoli dello scrittore Erich Maria Remarque e del Narratore, come voce delle didascalie che punteggiano il testo originale e persino per descrivere la scenografia. La giornalista e scrittrice ha estratto il copione dal cassetto per quest’occasione dopo averlo proposto a Filippo Crivelli, scomparso prima di riuscire a metterlo in scena.
Accadrà ora nella piccola sala volta alla sperimentazione, che offre ad un attore noto e apprezzato come Campanati la sfida di un’interpretazione in cui alterna le battute di entrambi i protagonisti, aggiunge lo sguardo lontano di chi osserva i fatti e dà voce a tutto ciò che normalmente legge solo il regista e in questo caso, attraverso le sue parole, la musica e le proiezioni, diventa materia di immaginazione per lo spettatore.
“Scrivi che mi ami” prende spunto molto liberamente dalle lettere che Erich Maria Remarque scrisse dal 1937 fino alla sua morte nel ’70 all’adorata Marlene Dietrich. Lei rispose sempre ma il loro non è un epistolario tradizionale: le lettere di Lui sono rimaste, quelle di lei sono state distrutte per un attacco di gelosia retroattiva dall’attrice Paulette Goddard, terza moglie di Remarque. Una furia esplosa subito dopo la morte dello scrittore e da cui si salvò solo qualche telegramma.
Privato delle missive di Marlene, il testo immagina che lei risponda cantando, con quella sua voce così roca e inimitabile, come faceva già avanti con gli anni, accompagnata al piano da Burt Bacharach nei suoi concerti. Sono brani immortali, come “La vie en rose”, “Que reste-t’il de nos amours” e molti altri famosissimi. Relazione solo epistolare o forse qualcosa di più? Certo amore da parte di lui e forse grande affetto e amicizia da parte di lei.
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