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Racconti dell’Altrove. Mostra personale di Roberto Antelo

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26
Ottobre
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6
Novembre
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RACCONTI DELL\'ALTROVE. Mostra personale di Roberto Antelo

S’inaugura sabato 26 ottobre 2019 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Roberto Antelo “Racconti dell’altrove” a cura di Flavia Motolese. La mostra resterà aperta fino al 6 novembre 2019 con orario dal martedì al venerdì 9:30–13:00/15:00–19:00, il sabato 15:00–19:00.

C’è una realtà tangibile, concreta, fenomenica di cui la fotografia può testimoniare l’esistenza, attraverso l’immediatezza della sua evidenza rappresentativa, ma non è questa che interessa a Roberto Antelo: è il racconto che da questa si diparte che è al centro della sua ricerca artistica. Come dichiarava Luigi Ghirri “La fotografia è essenzialmente un dispositivo di selezione del vostro campo di attenzione… semplicemente si tratta di attivare un processo mentale, di attivare lo sguardo e cominciare a scoprire nella realtà cose che prima non si vedevano, anche dando agli oggetti, agli elementi della realtà un altro significato. Attivare un campo di attenzione diverso”.
Gli scatti di Antelo sono capaci di raffigurare il senso della prospettiva temporale e ontologica, invece di quella spaziale, per indagare in profondità cosa si celi nei luoghi, nei gesti, negli animi delle persone. Attraverso la fotografia analogica, egli compie una riflessione sulla possibile ambiguità delle apparenze dell’immagine, alla ricerca di una visione che sia la prosecuzione di un’intuizione. La sua sintesi poetica, amplificata dal bianco e nero, trattiene la tensione di atmosfere sospese per certi aspetti metafisiche e diventa un catalizzatore in grado di attivare una sequenza di rimandi che suggeriscono un mondo latente oltre la superficie. La predilezione per il tempo lungo dilata l’istante lasciando presagire la complessità del reale e aprendo la visione sulla dimensione del tempo: si crea una frattura nello spazio-tempo e le immagini sfocate, apparizioni pulviscolari, oltre a determinare il senso di movimento di una realtà in transizione, generano una vibrazione simile a un’eco interiore infinita.
L’artista sembra sfumare la materialità palpabile di ciò che riprende per rendere evidente l’ambivalenza tra presenza e assenza, effimero ed eterno, corpo e spazio, identità e metamorfosi.
Se da un lato la fotografia è documento dell’immanenza delle cose, dall’altro lato quella di Roberto Antelo sembra volerci mostrare ciò che esiste e permane al di là della nostra conoscenza e della nostra consapevolezza, offrendoci una via di fuga verso la trascendenza.

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