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“Prototipi per fonderia”. Mostra personale di Francesco Dammicco

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PROTOTIPI PER FONDERIA. Mostra personale di Francesco Dammicco

S’inaugura sabato 9 novembre 2019 alle ore 17:00 nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Francesco Dammicco “Prototipi per fonderia” a cura di Andrea Rossetti. La mostra resterà aperta fino al 20 novembre 2019 con orario dal martedì al venerdì 9:30–13:00/15:00–19:00, il sabato 15:00–19:00.

Curve e spigoli s’intrecciano, giocano a rimpallarsi mentre caricano la materia levigata. Catalizzante, è una resina che scivolosa prende corpo saturando la vista, costituendosi essa stessa come ritmo visivo. È una fisicità sfuggente, costituzionalmente spirituale; plasticamente sicura di sé, del suo sapersi dare al tempo e allo spazio senza eccessi. Nei progetti plastici di Francesco Dammicco si ritrova quella pressione armonica che ha inciso su parte della scultura italiana del Novecento. Su tutti Fausto Melotti.
Dammicco traccia la sua storia di volumi espressi, di superfici concavo-convesse messe in circolo. Di elementi scultorei definiti da un movimento di funzione lineare; vivi nella loro tensione raccolta, immagazzinata con una fluidità ancora una volta di derivazione italiana, alla Alberto Viani. Da qui entra in gioco il potere della mimesi, di una materia resinosa, polita e brillante, che supporta Dammicco nella conquista di equilibri superficiali. Recuperando nell’archetipo di una ricerca scultorea classicamente piena, concreta, il valore di quella contemporaneità cui l’artista fa direttamente riferimento.
Effetto plastico per masse acute, pungenti. Il linguaggio puro di un plasticismo ritrovato da un artista che ha chiaro quanto essere scultore non possa portarlo a ricercare forme all’interno della materia, ma a plasmarle attraverso la materia stessa, come fossero intuizioni. A formularle, mettendone in risalto la potenza visiva.
Percorso d’inclusione, la statuaria secondo Dammicco è un’azione complessa, che pure nel suo piccolo opera per gestire un coinvolgimento tra la propria conquistata fisicità e l’habitat preesistente. E di nuovo l’Italia, metodo Staccioli, le sculture di Dammicco lavorano instaurando un sempre vivo dialogo con l’ambiente. Sono voluminose azioni concettuali, che c’interrogano sul loro modo di condividere il medesimo nostro spazio vitale. Sono forme impreviste, imprevedibili punti di riflessione su cui far girare tutta una ricerca plastica.

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