Genova. Dopo il successo della passata stagione, da giovedì 12 a domenica 22 gennaio al Teatro dell’Archivolto ritorna Papa Gallo, lo spettacolo dedicato a Don Andrea Gallo, il prete di strada, il trafficante di sogni, il fondatore della Comunità San Benedetto.
Il regista Giorgio Gallione ha costruito lo spettacolo attorno a testi dello stesso Don Gallo, apparsi nei numerosi libri e articoli da lui pubblicati, ripercorrendo in ordine sparso le varie fasi della sua vita e affrontando i temi a lui cari: Papa Gallo è un’occasione preziosa per parlare di democrazia, solidarietà e argomenti scottanti come i diritti degli omosessuali, il sacerdozio femminile, la prostituzione, l’ipocrisia e l’arretratezza di certa chiesa cattolica. Evocata in prima persona da tre attrici – Simonetta Guarino, Barbara Moselli e Rosanna Naddeo – la voce del Gallo viene fuori più forte che mai. Le sue parole citano Cristo e Gramsci, Pasolini e Don Milani, il subcomandante Marcos e la Costituzione italiana. Fanno da accompagnamento le musiche di Paolo Silvestri e le canzoni di Fabrizio De Andrè, cantautore molto legato a Don Gallo, che amava citarlo come “il quinto evangelista”.
L’eredità più importante che Don Gallo ha lasciato a Genova è la Comunità di San Benedetto al Porto, un’isola di solidarietà e di speranza che da 40 anni accoglie persone in difficoltà: tossicodipendenti, prostitute, ladri, uomini e donne in transito da un sesso all’altro; naufraghi nella tempesta che travolge la nostra società, le cui storie sono intessute nello spettacolo. Costantemente impegnato per la pace e per il sostegno dei più deboli, Don Gallo si fa portavoce delle battaglie per la legalizzazione delle droghe leggere e per i diritti dei gay; nel 2001 denuncia le violenze della scuola Diaz e di Bolzaneto durante il G8 genovese, diventando un’icona no global; da quel momento in poi pubblica diversi libri e inizia a girare incessantemente l’Italia per parlare con la gente.
Fedele all’essenza di un personaggio così sfaccettato, lo spettacolo del Teatro dell’Archivolto vuole essere allo stesso tempo invettiva e “smisurata preghiera”. Incrociando la testimonianza del Don con il mondo dignitoso e disperato messo in musica da Fabrizio De Andrè, Papa Gallo mette in scena anche la storia di Genova vista dalla strada, dalla parte degli ultimi, ovvero l’umanità che Don Gallo ha sempre preferito, “quella che spera contro ogni speranza”.
Biglietti da 7,50 a 22 euro. Inizio spettacoli ore 21, domenica ore 17.30, lunedì riposo